“Abbiamo ipotizzato e fin qui abbiamo avuto conferma da parte dei giudici che il clan Di Silvio sia una associazione di tipo mafioso e non una semplice associazione a delinquere. Sono stati intessuti rapporti con la politica locale che sono rapporti con che avvantaggiano il clan e chi si serve del clan”.
Così ieri sera in commissione Antimafia il Procuratore Michele Prestipino, audito anche sulla situazione di Latina che ha riacceso i riflettori della Commissione parlamentare sul territorio pontino. L’altro ieri l’annuncio da parte del presidente Nicola Morra di una missione a Latina.
L’audizione di Prestipino, accompagnato dai sostituti Luigia Spinelli e Corrado Fasanelli, è avvenuta nel giorno del clamoroso arresto dell’ex consigliera regionale Gina Cetrone.
“Al di là dei fatti singolarmente contestati – ha detto il Procuratore sfruttando la notizia fresca – su questo territorio è emerso, in linea di massima, un utilizzo degli uomini del clan di Silvio per attività di campagna elettorale con un vero e proprio prezzario (servizio di attacchinaggio, di vigilanza sui manifesti affissi e di altri servizi collegati alla campagna elettorale) e, l’aspetto più grave, una vera e propria compravendita di voti curata da componenti di clan di Silvio per conto di alcuni candidati. L’ordinanza di stamattina è il risultato di questa prima attività”.
Prestipino ha relazionato sui risultati emersi dalle recenti indagini eseguite dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Latina e con le locali forze di polizia. Il Procuratore ha riferito sull’attività investigativa che ha evidenziato la presenza di molteplici interessi criminali radicati anche nel territorio del Sud Pontino e riferibili ad organizzazioni di tipo mafioso di origine locale e a filiazioni campane e calabresi.
“Una luce si è accesa nel buio”, ha commentato il deputato pontino Raffaele Trano che ieri sera ha seguito da vicino ieri l’audizione in commissione Antimafia del procuratore. “I commissari del M5s – riferisce Trano – sono stati in prima linea nelle richieste di approfondimenti. Finalmente con un intero ‘pool’ di magistrati costituito ‘ad hoc’ per occuparsi della provincia di Latina, si cominciano a delineare una serie di pratiche ed attività criminali che, di fatto, hanno modificato completamente il quadro politico, inquinando le possibilità degli elettori di scegliere secondo un convincimento formatosi liberamente. Ora anche le inchieste vanno più spedite. Si sono corrette molte storture che in passato hanno portato a fughe di notizie verso i diretti interessati”.
“Grazie ai collaboratori di giustizia – conclude Trano – la luce si è accesa a Terracina ed a Latina. Speriamo che la notte si rischiari anche Fondi: il procuratore Prestipino ha ritenuto utile la desecretazione della relazione con la quale il prefetto Bruno Frattasi, nel 2008, aveva chiesto lo scioglimento di quel Comune. Presto la commissione sarà a Latina, dove raccoglierà informazioni in presa diretta”.