Un’altra sentenza conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, la legittimità dell’annullamento dei piani particolareggiati di Latina operato dal commissario Giacomo Barbato.
Il Consiglio di Stato, con decisione pubblicata il 17 gennaio scorso, ha rigettato infatti anche un altro ricorso presentato per tentare di salvare il Ppe del quartiere R6, Isonzo, approvato dalla giunta municipale nel 2012. La parte ricorrente, ovvero la società Immobiliare Apus srl, è stata condannata al pagamento delle spese, 10mila euro, in favore del Comune di Latina.
La società, titolare di un’area edificabile nell’ambito del Ppe annullato, aveva chiesto la riforma della sentenza del Tar con la quale non era stata accolta la richiesta di annullamento degli atti del 2016 emessi dal commissario straordinario del Comune di Latina relativamente al Ppe in questione.
La IV del Consiglio di Stato, in linea con quanto deciso in precedenza, in sede giurisdizionale, in riferimento ai diversi ricorsi sui Ppe di Latina (Latina Scalo, Borgo Piave e R6 e Prampolini R3), ha censurato la parte ricorrente.
Tra i profili di appello, la società Immobiliare Apus aveva evidenziato la tardività dell’annullamento in autotutela “per violazione e falsa applicazione del termine di diciotto mesi”. Secondo la stessa “il Commissario straordinario avrebbe illegittimamente esercitato il potere di autotutela in ragione dell’intempestivo decorso del tempo intercorso fra l’adozione e l’annullamento del Ppe, con conseguente lesione dell’affidamento ingenerato alla società ricorrente dal provvedimento poi annullato”.
Ma il Consiglio di Stato in sentenza evidenza che l’annullamento non può ritenersi tardivo considerando il momento in cui l’Amministrazione (il commissario straordinario) “è venuta concretamente a conoscenza dei profili di illegittimità dell’atto” e che “la configurabilità di un affidamento incolpevole non sembra potersi affermare con certezza tenuto conto che la società appellante è un operatore professionale del settore edilizio e le violazioni delle norme urbanistiche operate dalla Giunta municipale erano rilevanti e manifeste anche alla luce della legislazione regionale”.
Dunque, stessa bacchettata inflitta agli altri operatori edili che come la Immobiliare Apus sono stati asfaltati dal commissario.
Del Ppe R6, Isonzo, si tornerà a parlare nuovamente in commissione Trasparenza il prossimo 23 gennaio alle 15.30. Il presidente Alessandro Calvi, su richieste dei consiglieri di opposizione, ha inserito all’ordine del giorno il seguente punto: approfondimenti e chiarimenti in merito alle problematiche relative all’immobile sito in via Roccagorga,
realizzato dalla Uno Erre srl. La seduta costituirà il proseguimento della commissione del 19 dicembre scorso, durante la quale i diversi dirigenti del Comune di Latina auditi hanno dichiarato che l’ordinanza di demolizione dell’edificio era un atto dovuto.
Alla seduta del 23 gennaio è prevista l’audizione del funzionario dell’ufficio Condono e antiabusivismo Mauro Ferrarese, assente il 19 dicembre. Invitati anche Francesco Castaldo e Umberto Cappiello, rispettivamente in qualità di assessore e dirigente dell’Urbanistica.