Il Partito comunista non accetta lezioni dall’assessore ai Servizi sociali del Comune di Latina. Nei giorni scorsi la sezione Thomas Sankara e Fronte della Gioventù Comunista di Latina, a seguito di un monitoraggio dei senzatetto in città, hanno affermato che Latina è diventata un dormitorio a cielo aperto (leggi qui). In un successivo intervento (leggi qui) l’assessora Patrizia Ciccarelli aveva affermato che “come succede ogni estate ci si ricorda della povertà solo quando la si incrocia sulla propria strada; quando resta nascosta sono in pochi ad interessarsene od occuparsene”. Quando basta per provocare la replica di Sergio Sciaudone, segretario del Partito comunista di Latina. Di seguito il contributo integrale di Sciaudone.
La Ciccarelli è stata talmente attenta e vicina ai problemi dei poveri di Latina da non essersi nemmeno accorta di quello che è successo in questi anni. L’assessore afferma che ci accorgiamo della povertà solo quando la incrociamo sulla nostra strada. Non mi pare che noi comunisti abbiamo mai incrociato la Ciccarelli sulla nostra strada quando la mensa dei poveri era chiusa nel fine settimana e noi comunisti facevamo da mangiare per strada, siamo arrivati a dare 120 pasti in una sera: lì la Ciccarelli non c’era. La Ciccarelli non c’era quando abbiamo “supportato” i senzatetto che occupavano i portici del comune per ottenere l’apertura del dormitorio definitivo, ci fu la prima crisi della giunta Di Giorgi per questa vicenda, si perché il dormitorio di cui si vanta l’assessore è frutto di quella battaglia. La Ciccarelli non c’era quando ogni anno, compreso quelli sotto la sua gestione, chiedevamo a gran voce l’apertura del dormitorio per l’emergenza freddo. La Ciccarelli è paladino della lotta alle povertà da quando prende tremila euro al mese (circa) per farlo. Noi le nostre battaglie le abbiamo fatte mettendoci le mani in tasca. Sappiamo comunque che sotto la gestione Ciccarelli ci sono stati, finora, tre morti per il freddo (un vero record anche per gli assessori della destra che l’hanno preceduta). Noi in questi anni non abbiamo frequentato i salotti della pseudo sinistra borghese, siamo stati nelle baraccopoli nate spontaneamente in giro per la città, nei siti industriali dismessi e diventati riparo di fortuna per i disperati, nelle porcilaie delle periferie di Latina e Cisterna diventate appartamenti per braccianti sfruttati. Molti di questi siti la Ciccarelli li conosce poiché con il suo arrivo non sono finiti gli sgomberi. Noi comunisti quest’anno siamo stati in spiaggia a portare assistenza ai venditori ambulanti fornendo loro acqua e cibo, l’amministrazione comunale ha dato supporto, fornendo il personale della polizia locale, alle azioni di repressione messe in campo dal ministro Salvini, al contrario di quanto ha fatto il sindaco di Racale (Le) che si è rifiutato di farlo e che in una lettera al ministro dell’interno dice “….. non li manderò signor ministro a fare la guerra ai poveri, la guerra fra poveri non ci appartiene, abbiamo sempre diviso il tozzo di pane e versato il vino, messo una sedia in tavola. …la legalità non la preserviamo non facendo vendere un accendino o una collanina….”, queste parole avremmo voluto sentire dire anche dal sindaco Coletta. Se, come dice la Ciccarelli, a Latina i servizi sociali funzionano così bene come mai Istat e Sole 24 ore collocano ogni anno, inesorabilmente, Latina agli ultimi posti della graduatoria italiana per quantità e qualità dei servizi nel loro complesso? L’assessore asserisce di avere tutto monitorato e allora ci dica: 1) perché questi dati non vengono resi pubblici; 2) cosa intende fare per i senzatetto in precarie condizioni di salute; 3) a quando un servizio diurno di wc e docce per evitare problemi igieni e sanitari; 4) se esiste un servizio di pronto intervento pagato dai cittadini, come mai pronto soccorso e forze di polizia si vedono costretti a chiedere l’intervento dei volontari, 5) perché non si presenta una relazione sulla condizione dei giovani africani presenti a Latina, compresi quelli che chiedono l’elemosina davanti ai supermercati; 6) perché non si fa uscire il centro Al Karama dall’ombra in cui i servizi sociali cercano di tenerlo per aprire una discussione sullo stato attuale e sulle prospettive. Il Comune di Latina ha mai utilizzato e come il finanziamento ottenuto dallo stato per il miglioramento delle condizioni abitative del campo? 7) chiediamo una valutazione tecnica costi benefici sulle attività, sui servizi appaltati dei servizi sociali del comune 8) vogliamo sapere come mai non è ancora partito il progetto contro lo spreco alimentare, votato all’unanimità in consiglio comunale su proposta dell’opposizione.
Sergio Sciaudone