Sono bastati quattro voti per cambiare il volto urbanistico di San Felice Circeo e per cancellare la decisione con cui la giunta Petrucci aveva affermato l’interesse pubblico sul porto. Solo quattro consiglieri hanno votato a favore della proposta di deliberazione numero 52 che aveva ad oggetto gli indirizzi programmatici per la pianificazione del nuovo assetto territoriale ed urbanistico del comune di San Felice Circeo. Ma sono stati sufficienti, perché la seduta di oggi faceva seguito a quella di ieri che era stata disertata dalla maggioranza; si trattava quindi, di una seconda convocazione, evenienza in cui è sufficiente che siano presenti un terzo dei consiglieri comunali.
Qualcuno si chiederà perché decisioni tanto importanti possano essere prese da un numero così esiguo di persone, ma la spiegazione è semplice, perché a San Felice Circeo quando si parla del porto turistico o di urbanistica, molti consiglieri si dichiarano incompatibili e devono abbandonare l’aula, cosa che è accaduta anche oggi quando ad uscire sono stati Monia Di Cosimo, Vincenzo Cerasoli, Stefano Capponi e Luciano Magnanti; il sindaco, invece, pur difendendo la delibera si è astenuto “per motivi personali”; si è astenuta anche Rita Petrucci appellandosi alla sua figura di super partes quale presidente del Consiglio comunale. Assente giustificata Rita Rossetto.
Quindi, con i soli voti contrari dei consiglieri Saputo e Calisi, la proposta di delibera è passata con i voti di Felice Capponi, Luigi Di Somma, Giovanni Casciaro e Marco Di Prospero. I quali, a ben vedere gli atti, si sono presi una bella responsabilità perché l’atto da loro approvato, oltre ad aver revocato la proposta di nuovo Piano regolatore preparato dall’architetto Laura Ricci, ha riportato all’attenzione la gestione privata del porto, la lottizzazione proposta dalla Società Edera 75 che prevede la realizzazione di residenza di edilizia economica e popolare per circa 80.000 metri cubi nella zona agricola di Borgo Montenero.
Infatti, oltre ad approvare alcuni indirizzi programmatici urbanistici, la deliberazione discussa ha revocato una lunga serie di atti approvati dalla giunta precedente e ha, di conseguenza, fatto tornare in vigore le decisioni prese prima del 2012, quando cioè Gianni Petrucci sconfisse l’attuale sindaco Schiboni.
E molto duro è stato l’intervento dei consiglieri Saputo e Calisi i quali hanno affermato: “Questa delibera assume le caratteristiche di un colpo di spugna. Una procedura volta ad eliminare precipitosamente, alcuni atti che danno fastidio soprattutto a chi – in questo Consiglio e fuori – non può negare precisi interessi nell’ambito di un qualcosa di cui si parla oggi. Si tratta di eliminare alcuni atti che, dopo anni, avevano posto le premesse per affermare l’interesse pubblico sull’area portuale, per arginare il consumo di terreno agricolo e per far sì che si procedesse finalmente ad un nuovo piano regolatore” I consiglieri di opposizione si sono poi soffermati sul fatto che alcuni degli atti revocati sono stati o sono oggetto di procedimenti giudiziari: “La parte del leone – hanno detto – la fa la revoca della delibera n°1 del 2014 riguardante il porto. Ricordiamo che il Consiglio di Stato con la sentenza N. 3459/2017 del 13 luglio 2017, nella controversia promossa dalla Cooperativa Circeo 1° con il Comune di San Felice Circeo, ha ritenuto non solo pienamente legittima la deliberazione di Consiglio Comunale n° 1/2014, ma ha affermato che la delibera che oggi si vuole revocare costituisce il caposaldo che impone al Comune di verificare la legittimità delle concessioni rilasciate a favore della Coop. Circeo I° senza gara e senza evidenza pubblica. Il che costituisce una preclusione alla sua revoca da parte di questa Amministrazione Comunale. Anche perché le concessioni erano state rilasciate senza gara e senza evidenza pubblica dalle Amministrazioni comunali precedentemente al maggio 2012, amministrazioni di cui erano soggetti rilevanti alcuni attuali amministratori. Ma potremmo citare l’indagine in corso da parte della Procura della Corte dei Conti volta a valutare il possibile danno erariale derivante dalla gestione del Porto dalla sua realizzazione in poi”.
“O, ancora, potremmo fare riferimento alla discussione nel merito al Tar – hanno dichiarato i due esponenti di opposizione – in cui si tratterà della richiesta di annullamento della Delibera n.ro 25 del Consiglio Comunale del 26.04.2017 da parte della Società Cooperativa Edera 75. Speriamo che non vi sia sfuggito il fatto che la delibera in questione è una di quelle di cui si chiede la revoca oggi, giusto in tempo per l’udienza fissata tra pochi giorni, cioè il 25 Ottobre. In pratica, si chiede più volte ai Consiglieri Comunali di sostituirsi agli organi giudicanti togliendo le castagne dal fuoco a qualcuno. E ci viene spontaneo chiederci se questo concetto sia chiaro a tutti i Consiglieri Comunali, sia a quelli che non voteranno quest’atto deliberativo per le loro incompatibilità sia a quelli cui è stato chiesto di votarlo.”
Insomma, una situazione che fa pensare che la cosa non finirà certo con il voto di oggi.