Torna all’attenzione del Movimento cinque stelle il progetto del porto da realizzare a Le Forna di Ponza. Il consigliere regionale pontino Gaia Pernarella ha dato notizia di un’interrogazione del gruppo grillino già depositata volta a chiedere all’amministrazione di Nicola Zingaretti se ritenga opportuna una variante urbanistica che garantisca il rispetto della normativa.
“Da anni – spiega la grillina Pernarella – si parla di realizzare un porto turistico nell’ex area Samip di Ponza, in località Cala dell’Acqua, e lo scorso giugno si è tenuta una conferenza dei servizi per analizzare i progetti presentati nel corso della quale sono stati esclusi tre di questi a causa dei pareri negativi emessi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’area interessata, secondo il Piano regolatore generale vigente, non prevede infrastrutture portuali ma solo una destinazione residenziale con attrezzature ricettive e di servizio. Il M5S ha sempre evidenziato che, allo stato attuale, un porticciolo turistico in quella località sarebbe una cattedrale nel deserto, vista l’assenza di una rete elettrica e di vie d’accesso alla terra ferma, realizzata in un’area soggetta a erosione. Non capiamo come lo sviluppo di una zona portuale, possa prescindere dall’inevitabile sviluppo della corrispondente zona a terra, l’ex miniera, che oggi è caratterizzata da una fascia di territorio completamente abbandonata, visto che una seria pianificazione del territorio non può e non deve prescindere dal considerare gli interventi strettamente connessi tra loro. Per questo crediamo che vada valutata l’opportunità di inserire all’interno delle modifiche al piano necessarie per la costruzione del porto, anche la modifica al piano regolatore per il recupero urbanistico dell’intera area, in modo da ottimizzare tempi e risorse e di mostrare un’effettiva volontà politica di crescita per l’isola di Ponza”.
“Abbiamo quindi depositato un’interrogazione – conclude il consigliere regionale – per capire il punto di vista della Giunta su questo progetto e per sapere se ritiene opportuno integrare la conferenza di servizi attualmente in corso con tutti gli enti e gli uffici competenti in materia di urbanistica e tutela dei beni culturali e paesaggistici per avviare un percorso che porti alla definizione di una variante urbanistica che garantisca il rispetto della normativa regionale e nazionale.”