“Vigorelli è un giornalista e l’italiano lo comprende bene, solo che lo utilizza per fabbricare fakes; insomma, con un tentativo maldestro, ha cercato di contrabbandare una cosa per un’altra”. Non usa mezzi termini il sindaco di Ponza Francesco Ferraiuolo quando afferma che il suo predecessore Piero Vigorelli è un “fabbricatore di fakes”. Ad animare il dibattito politico sull’isola questa volta è la Tari le cui aliquote in vista del bilancio 2018, da poco approvato, sono state lievemente aumentate. Lo sgambetto di Vigorelli, messo in atto proprio nell’ultimo Consiglio comunale, sarebbe stato teso per far cadere la nuova amministrazione – ricostruisce l’attuale sindaco – ma l’operazione è fallita.
L’emendamento
Vigorelli aveva proposto un emendamento per la riduzione della Tari finanziabile con 200.000 euro presi dal contributo di sbarco. Secondo l’ex sindaco di Ponza ciò sarebbe stato possibile poiché la legge, nella sua nuova riformulazione, prevede che il gettito dello stesso, tra le altre finalità, sia destinato anche a finanziare interventi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti. “Tutto vero”, replica oggi Ferraiuolo affermando che una cosa è dire che il contributo di sbarco possa essere utilizzato per finanziare interventi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ben altro è dire che possa finanziare un abbassamento della tariffa Tari. “Vigorelli lo sa bene questo – spiega Ferraiuolo -, perché conosce la lingua italiana, peccato che la utilizzi per fabbricare fakes e nel caso specifico facendo credere che noi non abbiamo voluto abbassare le tasse”.
Ferraiuolo, però, aggiunge dell’altro: la tempistica. “Nei tempi previsti, con precedenti delibere di giunta – afferma il sindaco – abbiamo approvato e pubblicato sia lo schema di bilancio di previsione 2018/2020, sia la proposta di adozione delle tariffe relative alla tassa sui rifiuti – Tari – per l’anno 2018, quest’ultima che abbiamo poi approvato definitivamente in Consiglio il giorno 30 marzo non essendoci pervenute osservazioni. La minoranza ha avuto tutto il tempo per fare proposte prima della seduta del Consiglio e la maggioranza avrebbe avuto il tempo necessario per approfondirle onde accoglierle o meno. Loro, invece, deliberatamente, la proposta ce l’hanno presentata direttamente in Consiglio ben sapendo che, anche se essa fosse stata procedibile (ma non lo era come abbiamo visto), a cose definite non potevamo comunque approvarla pena la destabilizzazione del bilancio. E rinviare la seduta di Consiglio, il 30 marzo, non era possibile visto che il tempo massimo per l’approvazione del bilancio era fissato al 31 marzo”. Dunque, per Ferraiuolo e la sua maggioranza un emendamento impossibile con la consapevolezza dell’opposizione. A che scopo?
Lo sgambetto
“Allo scopo di farci cadere”, spiega Ferraiuolo: “La proposta di Vigorelli era anche un tranello teso alla maggioranza per destabilizzare il bilancio di previsione e, quindi, far cadere l’amministrazione (ecco come l’opposizione ha a cuore gli interessi dell’isola; a loro di Ponza non gliene può fregà de meno – come dicono a Roma-, a loro interessa solo farci cadere). Si tenga presente che un emendamento prima di essere posto in votazione deve avere il parere favorevole di regolarità tecnica del responsabile del servizio nonché, nel caso specifico, del revisore dei conti. Loro sapevano che non c’era possibilità di avere quei pareri seduta stante, sia perché la dottoressa Marra, responsabile del servizio finanziario, avrebbe avuto bisogno del tempo necessario per approfondire la questione posta, sia perché, cosa dirimente, il revisore dei conti era assente. Altresì, il rinvio, maliziosamente richiesto, ci avrebbe fatto superare il termine (31 marzo) entro il quale si dovevano tassativamente approvare le tariffe, con la conseguenza di creare un vulnus. Quindi, il vero scopo era di creare destabilizzazione e rendere problematica l’approvazione del bilancio. Altro che diminuire le tariffe Tari che oggi, demagogicamente, Vigorelli invece tenta di accreditare”.
L’aumento Tari
Per completezza di informazioni il sindaco tiene a spiegare anche le ragioni dell’aumento della Tari: “In pratica – afferma Ferraiuolo – l’aumento, dovuto ad alcuni costi in più dovuti al fatto che ancora non si fa la raccolta differenziata in quanto l’isola ecologica in località Pagliaro, da anni, è ancora sotto sequestro giudiziario (si prevede il dissequestro per l’estate) nonché al fondo crediti di dubbia esigibilità, varia da euro 7,91 annui su una superficie media di 73 mq ed un occupante a euro 17,02 annui su una superficie media di 76 mq e 5 occupanti, il tutto secondo un andamento armonico a scalare con aumenti via via minori (sempre sulle superfici medie) all’aumentare del numero dei componenti; secondo tale criterio una utenza domestica con 6 o più componenti appartenenti al nucleo familiare su una superficie media di 93 mq ha una diminuzione di euro 46,47. Per le utenze non domestiche l’aumento si aggira mediamente sul 3,3%. Tanto dovevo per un chiarimento alla pubblica opinione che non merita di essere presa in giro. Con buona pace di Vigorelli che non si rassegna e le tenta tutte, ma azzecca solo figuracce”.