“Sarebbe il caso che la Regione Lazio pensasse di affidare il settore rifiuti alle Procure della Repubblica”. E’ la provocazione lanciata da Gaia Pernarella, capogruppo del Movimento 5 Stelle del Lazio, dopo che in mattinata i carabinieri forestali del Nipaf di Latina hanno apposto i sigilli allo stabilimento Sep di Pontinia, contestando all’amministratore unico dell’azienda l’articolo 674 del Codice penale: gettito pericoloso di cose.
“Era noto da anni che lo stabilimento non assolvesse agli obblighi di legge – sostiene la Pernarella -: l’ultimo intervento dell’ARPA la settimana scorsa in Commissione Ambiente alla Pisana, è stata solo la conferma di quanto i residenti intorno all’impianto sostenevano da anni: aria irrespirabile, sversamenti su terreni di prodotto non esattamente di qualità proveniente dall’impianto, metodi di lavorazione talmente dubbi da costringere a restare con le finestre chiuse anche d’estate gli abitanti della zona, acqua rossastra nei canali, farmaci per contenere la nausea. Disagi che nessuna istituzione però ha voluto mai vedere o, meglio, affrontare, né da sinistra né da destra. Neanche dal consigliere Francesco Storace che oggi presenta una question time sull’argomento, omettendo di dire peró che nel 2003 da Presidente della Regione, allora commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, attraverso il sub commissario, già assessore all’Ambiente e poi alla Sanità (sigh!), autorizzava l’attivazione proprio di quello stabilimento utilizzando lo stato di commissariamento come una deroga alla tutela alla salute pubblica”.
“Non bisogna interpellare ora la zingara per comprendere cosa accadrà – aggiunge la capogruppo -: con questo impianto chiuso, andrà in crisi la raccolta di tutti quei comuni che a Pontinia conferiscono l’umido che così, evidentemente, rimarrà nelle strade, o servirà a fare la fortuna di qualche altro privato che di raccolta dell’umido oggi ha bisogno. Una situazione che abbiamo già visto questa estate e che non riguarda solo i comuni della provincia di Latina ma anche tutti quegli altri comuni della regione che conferiscono a Pontinia, 50 tonnellate al giorno in più da giugno come autorizzato dalla Direzione Regionale dei Rifiuti, quella stessa direzione la cui assenza in commissione ambiente la scorsa settimana, è risuonata come una fragorosa ammissione di colpa. Abbiamo già inoltrato una richiesta di accesso agli atti per capire formalmente cosa succede alle falde acquifere, al suolo e all’aria intorno all’impianto della Sep. Materialmente già abbiamo capito cosa accadrà: destra, sinistra e privati portano avanti la solita recita fatta di ricatti e interessi a danno dei cittadini”.