C’è anche l’ex sindaco di Cori Tommaso Conti tra gli indagati di Ponte dei Fraticelli per concorso in lottizzazione abusiva, falso e abuso d’ufficio. L’inchiesta avviata dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano ha visto ieri un punto di svolta con il sequestro d’urgenza, convalidato dal Gip Giuseppe Cario, emesso dal Pm Miliano e dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza degli immobili parzialmente realizzati in località “Ponte dei Fraticelli” dell’estensione di quasi 20.000 metri quadrati. I sigilli sono stati apposti dai carabinieri forestali del Nipaaf di Latina che proprio su Cori hanno effettuato accertamenti molto capillari relativi all’edilizia selvaggia.
Il provvedimento di sequestro urgente è stato assunto a seguito dell’attività investigativa effettuata dal Nipaaf e attivata dai numerosi esposti con i quali si segnalavano evidenti discrasie tra il Piano di Lottizzazione approvato dalla Giunta Comunale di Cori con le delibere n°122/2015, 153/2015 e 167/2015 e i lavori in corso di realizzazione (ancora allo stato iniziale).
L’attività di indagine ha permesso di rilevare che il Piano di Lottizzazione aveva subito delle modifiche sostanziali (variante) che dovevano essere legittimate dalla Giunta Comunale anziché avvallate (come poi avvenuto) da un mero provvedimento a firma dell’ex responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale.
Le evidenze investigative hanno permesso di accertare, altresì, che la Regione Lazio pur approvando in via generale il Piano di Lottizzazione in questione, aveva invitato il Comune di Cori a rispettare l’obbligo degli standard minimi previsti per legge in relazione alle zone da destinare a verde pubblico da cedere gratuitamente all’ente municipale. Obbligo che, in base alle indagini, non sarebbe stato rispettato nonostante il precedente responsabile dell’ufficio tecnico avesse predisposto l’annullamento in autotutela del piano di lottizzazione con elaborazione della relativa delibera rendendo edotti sia il sindaco che i proprietari. Annullamento che non avrebbe avuto seguito seguito mentre l’ex responsabile sarebbe stato rimosso.
Oltre all’ex sindaco risultano indagati i proprietari degli immobili, il direttore dei lavori e il dirigente dell’ufficio tecnico comunale di Cori.