Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di Ivano Giuliani, coordinatore del circolo del Partito democratico di Terracina, indirizzata all’ex assessore alle Politiche sociali del Comune, Roberta Tintari, sul dibattito innescato in questi giorni con l’intervento del candidato sindaco del Pd Alessandro Di Tommaso, la replica della ex delegata al ramo e la proposta di politiche sociali da parte dei democratici locali.
Cara Roberta,
ti scrivo solo dopo avere, come partito, fatto conoscere la nostra proposta in materia di politiche sociali.
E’ però necessario fare chiarezza su alcune delle questioni che tu hai sollevato e che hanno buttato in polemica un tema che non merita di essere trattato con questa modalità anche quando si è sotto la spinta del furore della polemica politica.
Negli anni ‘90 quando al governo della città c’era “il Partito della Sinistra” il comune di Terracina è stato tra gli oltre 300 comuni della Regione Lazio riconosciuto, per qualità e quantità di politiche sociali messe in essere, quale Comune modello e guida, da considerare come riferimento per la definizione dei livelli minimi dell’assistenza sociale.
Il modello delle cooperative sociali ha rappresentato per tanti giovani, alcuni dei quali ancora oggi impegnati nel sociale, un’occasione e un’opportunità di crescita e maturazione, una sorta di palestra educativa che, se paragonato al deserto che i 14 di amministrazioni di centrodestra hanno prodotto in città in questo ambito, ci fa ricordare quella stagione di politiche sociali e giovanili come ad una sorta di Eldorado;
La gran parte dei contenziosi messi in essere tra il Comune e le stesse cooperative sono imputabili alla stagione politica-amministrativa iniziata a decorrere dal 2001 marchiata politicamente dalle amministrazioni Nardi;
In quegli anni Terracina, tra i sette Comuni che compongono il distretto socio-sanitario. è stato davvero Comune “capofila”, anche se vigeva un regime normativo differente dall’attuale, garantendo: assistenza domiciliare per anziani e disabili, fondi per il recupero della tossico-dipendenza, trasporto per i disabili, assistenza per i pazienti psichiatrici (istituzione del gruppo appartamento nei locali del vecchio ospedale), fondo per le emergenze sociali improvvise e per l’assistenza alle famiglie fortemente disagiate…;
A proposito della possibilità che Terracina, durante l’amministrazione Procaccini, stesse per ritornare a ricoprire nuovamente il ruolo di Comune capofila va detto che, l’asse formato dai Comuni di Fondi, Sperlonga, Monte San Biagio e Campodimele, di area Forza Italia, non avrebbe mai consentito al comune di Terracina, area Fratelli d’Italia, con il solo eventuale appoggio del Comune di San Felice Circeo di ritornare a ricoprire quel ruolo. E’ ovvio pertanto che la conflittualità che le amministrazioni Nardi e Procaccini hanno messo in essere nei confronti degli altri comuni gestiti dal centrodestra nel distretto socio-sanitario mai avrebbe consentito a Terracina di ricoprire quel ruolo che “il Partito di Sinistra” ha invece fatto esercitare alla città negli anni ‘90. Va comunque annoverato, per onore di cronaca, tra i Comuni sopra menzionati anche il comune di Lenola, unico comune gestito da una amministrazione di centro-sinistra e pertanto non allineato a queste logiche di gestione e comunque ininfluente, per numero di abitanti, anche se in appoggio alla amministrazione Procaccini.
Ora proprio perché al futuro ed alla sua costruzione di un moderno modello di welfare vogliamo guardare e non scadere nella solita sterile polemica politica su questioni che toccano la carne viva delle persone, ripuntando a far esercitare a Terracina il ruolo di Comune capofila come accaduto negli anni ‘90 nell’ambito del distretto socio-sanitario 4, ribadiamo che il confronto lo vogliamo impostare su quanto discusso negli incontri pubblici del 20 giugno, nell’assemblea dei tavoli tematici del 4 luglio e non da ultimo nell’incontro assembleare del 24 ottobre, durante i quali il tema del welfare è stato al centro del dibattito, in linea con quanto sostenuto nel comunicato del 4 di gennaio.