Grande soddisfazione dei dem a Latina e in provincia per il risultato delle primarie del Pd che oltre ad avviare l’apertura di una nuova stagione per il partito, con la netta affermazione di Nicola Zingaretti, ha risvegliato l’interesse dell’elettorato che ha partecipato in massa alla scelta del nuovo segretario nazionale: 11.866 i votanti in tutta la provincia pontina; alle primarie regionali i votanti erano stati 7.373.
“Incredibile ed emblematica anche l’affluenza degli under 35 ai seggi delle primarie del Partito democratico”, sottolineano i Giovani Democratici di Latina, segnalando che dopo la candidatura di Zingaretti molte ragazze e molti ragazzi si sono avvicinati ai Giovani Democratici in modo spontaneo e con grande entusiasmo. “Occorre ora che il Partito dia più peso alla dimensione sociale del proprio agire, che in questi ultimi anni ha in gran parte abbandonato, non si abbia paura di tornare tra le strade e nelle piazze: il nostro lavoro con i ragazzi in questi di questi mesi dimostra questo. Noi c’eravamo e ci saremo sempre”, afferma la componente giovanile di Latina del Partito democratico.
L’affermazione di Zingaretti alla leadership ha fatto mettere da parte, almeno per il momento, l’ascia di guerra delle varie correnti, tanto da accomunare la soddisfazione per il rilancio anche da parte di chi alle primarie si è espresso per opzioni diverse. Claudio Moscardelli, segretario provinciale del Pd pontino ieri, sostenitore dell’opzione Maurizio Martina, che a latina ha ottenuto il risultato migliore del Lazio, si è dichiarato comunque entusiasta dell’esito delle primarie per le quali il partito ha dato prova di essere ben radicato nel tessuto sociale. Un risultato che trova già pronta l’agenda politica di Moscardelli per Latina e la sua provincia: infrastrutture, turismo, agricoltura e… il sogno di sempre, un centro di ricerca e sviluppo sul territorio pontino che sappia essere un polo di eccellenza nazionale.
“La grande affluenza e il grande risultato di Zingaretti – ha analizzato il consigliere regionale Enrico Forte, suo grande sostenitore – caricano la classe politica di una grande responsabilità: se è vero che consultazioni ampiamente partecipate come le primarie interpretano e anticipano i tempi, da oggi non si deve fare altro che rendere viva questa ‘Piazza Grande’, facendola diventare il nuovo faro per il Pd, il luogo in cui il mondo civico, delle associazioni, delle professioni e dell’impresa, ma soprattutto quello dei giovani, possa esprimersi al di là delle bandiere. Ripartire da ‘Piazza Grande’ e non disperdere il risultato di Zingaretti deve rappresentare un impegno forte ancor più in realtà come quella di Latina e della sua provincia, dove il Pd dei grandi centri – a partire dal capoluogo – ha bisogno di aprirsi, essere inclusivo e coinvolgere il più possibile”.
E il riferimento al capoluogo pontino va proprio nella direzione di Zingaretti che ha stretto continuamente la mano al civismo del sindaco Damiano Coletta e del suo movimento Latina Bene Comune. Un’alleanza ingombrante nei dem latinensi, troppo spesso bypassati, ma che ora viene digerita come un arricchimento del partito stesso che, come dice il consigliere Forte, attraverso Piazza Grande apre al mondo del civismo e delle sue diverse componenti per un consenso democratico più ampio possibile. Detta in parole povere e guardando alle prossime amministrative, la scelta del candidato sindaco, dem o civico che sia, potrebbe essere affidata ancora una volta alle primarie.
Ma intanto i dem si godono il risultato di quelle nazionali. In provincia c’è da festeggiare anche la elezione dei sette delegati all’assemblea nazionale del Partito democratico prevista per il prossimo 17 marzo. Si tratta di Rita Visini, ex assessore regionale della prima giunta di Zingaretti, noto esponente politico di Terracina, di Marco Fioravante, ex consigliere comunale di Latina, di Sesa Amici, ex sottosegretaria alla Presidenza del consiglio dei Ministri, di Franco Esposito, consigliere comunale di Minturno, Stefano Sperduti, segretario del circolo Pd di Maenza, di Vincenzo Giovannini, consigliere provinciale di Latina e comunale di Aprilia e di Chiara Panella, del circolo di Fondi. I primi cinque sono espressione della mozione di Zingaretti, gli ultimi due della mozione Martina. Roberto Giachetti in provincia di Latina non ha “preso” alcun delegato.
I sette pontini avrebbero dovuto partecipare alle ultime operazioni di voto per il nuovo segretario qualora nessuno dei tre candidati avesse raggiunto il 60% dei voti alla competizione di domenica scorsa. Zingaretti ha sfondato ampiamente la soglia, motivo per cui all’appuntamento del prossimo 17 marzo l’assemblea non potrà fare altro che procedere alla proclamazione della sua elezione. Poi si parlerà del programma.