Durante un controllo nello specchio marittimo di Gaeta, i carabinieri a bordo di una motovedetta, hanno portato alla luce un’attività dannosa e illecita per la tutela dell’ambiente marino. I militari hanno rinvenuto numerose reti fabbricate artigianalmente, realizzate utilizzando vecchi contenitori di plastica.
Queste reti, utilizzate dai pescatori di frodo per la pesca d’altura, rappresentano non solo una minaccia per la fauna marina, la cui popolazione viene resa sempre minore, ma costituiscono anche un pericolo tangibile per le imbarcazioni che navigano in quel tratto di mare. Le eliche delle barche rischiano infatti di impigliarsi nelle reti attaccate alle boe, mettendo a rischio sia la sicurezza degli equipaggi che l’integrità delle imbarcazioni stesse.
L’azione della motovedetta CC816 non solo ha contribuito a contrastare l’inquinamento marino e a proteggere l’ecosistema del mare, ma ha anche svelato un’attività illegale che danneggia gravemente l’ambiente e mina gli sforzi di conservazione e tutela delle risorse ittiche.