Un ragazzo di 25 anni della provincia di Latina è stato arrestato nell’ambito dell’operazione Ontario messa a segno dalla Polizia Postale di Milano a contrasto della pedopornografia. Il giovane è finito in carcere insieme a un 46enne di Bologna e un 31enne di Napoli, tutti senza lavoro, e un impiegato 33enne di Torino. Altre 18 persone sono finite nel registro degli indagati. Si tratta per lo più di insospettabili studenti e operai di Bergamo, Mantova, Monza e Pavia e una collaboratrice domestica che vive in provincia di Milano.
Secondo gli inquirenti, grazie alle app gli arrestati e gli indagati a piede liberosi incontravano, più o meno casualmente, per potersi scambiare nuovi video, utilizzando nickname o indirizzi falsi.
Le indagini sono partite con le prime segnalazioni giunte dalla società che ha ideato una app in Canada, Ontario, e grazie a queste gli investigatori sono risaliti agli indirizzi Ip da cui provenivano gli scambi, che spesso erano schermati o avevano intestatari fasulli. Prima di poter accedere alla “stanza” virtuale, dove avveniva lo scambio di foto e video osè, bisognava fare “anticamera” e essere accettati dagli altri membri.
Sequestrati circa 20mila immagini fotografiche e in video, quasi tutti prodotti in Asia e in Sudamerica. Sequestrati anche 26 smartphone, 7 computer, 18 hard disk, pen drive e altri device, perquisiti appartamenti e uffici tra marzo e maggio in Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Campania e Marche.