Patrimonio della camorra sotto sequestro. Sigilli anche a Latina

Un imprenditore campano di 68 anni, Antonio Passarelli, è stato al centro di un’operazione che ha portato alla confisca di un patrimonio immobiliare del valore di 294 milioni di euro. Questo provvedimento è stato emesso dalla Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, a seguito di indagini approfondite condotte dalla Guardia di Finanza di Napoli e Bologna, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata.

Le indagini hanno rivelato che Passarelli era coinvolto in operazioni di riciclaggio e intestazione fittizia di beni, attività che sono state confermate da una sentenza di condanna definitiva. Egli ha agito in stretta collaborazione con esponenti di diversi clan camorristici, tra cui i Mallardo, i Di Lauro, gli Scissionisti, i Puca, gli Aversano, i Verde e i Perfetto. I suoi interessi economici si estendevano in varie regioni italiane, tra cui Emilia Romagna, Campania, Lazio, Sardegna e Molise, con un focus particolare sugli investimenti immobiliari.

Le dichiarazioni di cinque collaboratori di giustizia hanno ulteriormente confermato il ruolo centrale di Passarelli nel reimpiego dei capitali generati dalle attività illecite dei clan camorristici. La sua presenza è stata segnalata anche nella provincia di Latina, dove ha investito parte dei proventi illeciti. Questo caso rappresenta un esempio significativo di come i soldi sporchi della camorra possano essere riciclati e investiti in diversi settori economici su scala nazionale.