Regione Lazio, Arsial e Parco nazionale del Circeo insieme per l’orticoltura biologica. Il prossimo 12 dicembre, con inizio alle 9.30, avrà luogo a Sabaudia, presso l’auditorium del Parco, in via Carlo Alberto, una giornata di lavoro dedicata alla conoscenza e alla divulgazione delle innovazioni oggi disponibili per il settore dell’orticoltura biologica e degli strumenti che ne possono accompagnare lo sviluppo nelle aziende laziali.
Alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Carlo Hausmann, del direttore del Parco Carlo Cassola e dell’amministratore unico dell’Arsial Antonio Rosati sarà illustrato da autorevoli relatori il ventaglio di strumenti a disposizione delle aziende interessate ad intraprendere un percorso di conversione al biologico, auspicabile in particolare nelle aree protette. Qualità e sostenibilità costituiscono quel binomio che può fare la differenza per soddisfare le preferenze dei consumatori che sempre più spesso sono orientate verso un’alimentazione naturale. In Europa il consumo di prodotti bio continua a crescere oltre il 10% annuo e l’ortofrutta rappresenta il 30% dei consumi del settore. Anche le aziende e le superfici coltivate a biologico continuano a crescere, in Europa si è superato il 6% della superficie agricola: Spagna, Italia, Francia e Germania, rappresentano il 52% della superficie Bio Ue e oltre il 50% delle aziende. In Italia la superficie coltivata a biologico è il 12% della superficie totale; nel Lazio l’incidenza è ancora superiore (18%). Tuttavia, l’orticoltura, pur crescendo negli ultimi anni con maggiore intensità, ancora rappresenta il 2% della superficie biologica nazionale.
“Le nostre aree produttive agricole specializzate nella produzione di ortaggi, soprattutto per l’esportazione nei paesi Ue, con poco più dell’1% della superficie biologica dedicata ad ortaggi, evidenziano – spiegano gli organizzatori del convegno – un deficit produttivo di ortofrutta bio ancora maggiore; dato ancor più critico se confrontato al 2,7% dell’Emilia Romagna o al 4,4% della Puglia! In orticoltura, nonostante le favorevoli variabili di contesto, le competenze richieste sia ai coltivatori che ai tecnici per avviare la conversione al biologico, oltre ai rischi produttivi e di mercato, non riesce a permette al settore di sfruttare tale opportunità. Le istituzioni regionali con il PSR 2014-2020, oltre alle misure dirette all’agricoltura biologica, possono trovare risposte aggiuntive con le azioni rivolte al trasferimento di conoscenza e informazione, alla consulenza aziendale e alla cooperazione, incentivando la diffusione delle innovazioni di processo e di prodotto (concimi e fitofarmaci) oggi disponibili”.
Nel corso dei lavori verranno fornite informazioni che spaziano dal quadro normativo alle tecniche bio, dalle innovazioni di prodotto alle proprietà nutritive dei prodotti biologici. Tra i relatori referenti dell’Università Federico II di Napoli, del Ministero delle Politiche agricole e forestali, di enti di ricerca e di aziende multinazionali che operano nel settore dell’agricoltura.