Cibi scadenti da consumare in strutture fatiscenti. Questa l’accoglienza riservata a 800 immigrati, richiedenti asilo, transitati a Fondi, Lenola e Monte San Biagio nelle strutture gestite dalle onlus La Ginestra, Azalea e Philia, le prime due titolari di appalto, finite al centro dell’inchiesta della Procura di Latina che questa mattina ha portato all’arresto di sei persone. Nelle slide della Polizia di Stato, raccolte in un breve video, il sistema della truffa ricostruita dagli inquirenti.
Le indagini sono state effettuate anche sulla documentazione depositata dai responsabili delle onlus per la partecipazione ai bandi di gara indetti per l’accoglienza dei migranti, facendo emergere gravi e sistematiche violazioni nell’esecuzione degli obblighi assunti dai gestori dei Cas in sede di aggiudicazione delle gare. In particolare, sono state riscontrate la mancanza dei certificati di prevenzione incendi relativi agli immobili, violazioni delle norme sulla sicurezza mediante l’ostruzione delle vie di fuga con i letti occupati dagli stranieri, gravi carenze nella manutenzione degli impianti elettrici e pessime condizioni igieniche delle strutture, queste ultime documentate dai filmati della polizia scientifica. Di seguito un breve video.
I dettagli dell’operazione Dionea (nome di pianta carnivora, tutt’altro che Azalea e Ginestra) che ha smascherato la mala gestione dei fondi pubblici per l’accoglienza dei rifugiati nelle strutture denominate Cas (Centro accoglienza straordinaria) sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa in Questura. Resta da capire – ha sottolineato Lasperanza – se il mancato controllo da parte dell’ente erogante, la Prefettura di Latina, sia attribuibile a culpa in vigilando, a connivenza o corruttela. Dunque, un’inchiesta tutt’altro che conclusa. Di seguito il video della diretta di Tele In e una breve video-intervista al procuratore aggiunto Carlo Lasperanza.