Gli agenti del commissariato di Polizia di Terracina hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza emessa nei confronti del 57enne Eduardo Marano, originario di Napoli e residente da anni ai piedi di Pisco Montano, riconducibile al clan camorristico Licciardi: obbligo di soggiorno nel comune di residenza per tre anni. Il provvedimento, che ha riguardato anche il sequestro e la confisca di beni appartenenti direttamente o indirettamente allo stesso, case, veicoli, conti correnti, contratti di acquisto di titoli di Stato, azioni, obbligazioni, ed altri beni, è stato emesso dal Tribunale di Latina su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma.
“Il duro colpo al patrimonio dell’appartenente al clan Licciardi – fanno sapere dalla Questura di Latina – è stato eseguito grazie al lavoro di investigazione operato dagli specialisti del Gico (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) della Guardia di Finanza. Eduardo Marano, secondo le contestazioni, rientra a pieno titolo nella categoria delle persone socialmente pericolose in quanto appartenente ad un’associazione di stampo camorristico. Lo stesso, oltre ad essere legato da stretti rapporti di parentela con la famiglia che ha dato il nome al clan e dalla quale si sono succeduti i capi storici, viene ascritto al gruppo criminale anche da numerosi collaboratori di giustizia le cui dichiarazioni hanno dato riscontro alle numerose operazioni di polizia che nel tempo sono state condotte. I “collaboratori di giustizia”, nel delineare l’organigramma criminale dell’associazione, hanno concordemente inserito la figura di Eduardo Marano. Sull’esistenza del clan e sulla sua connotazione di organizzazione ascrivibile alla criminalità organizzata, tuttora operante, hanno fatto luce le numerose pronunzie giurisprudenziali che hanno acclarato l’esistenza e l’operatività del clan Licciardi nell’ambito della cosiddetta Alleanza di Secondigliano”.