Il Pd annuncia lo sblocco del fondo edilizia sanitaria e la possibile realizzazione del nuovo ospedale di Latina, trasversalmente voluto da tutte le componenti politiche, ma è subito polemica. La questione è sul chi ha avvertito per primo la necessità di un nuovo nosocomio.
Il consigliere comunale Vincenzo Valletta della Lega attacca: “Il Pd non faccia campagna elettorale sull’ospedale”.
“L’esigenza di una nuova struttura sanitaria non è un argomento di stretta attualità – sbotta l’esponente del Carroccio – Lo diventa per responsabilità di una politica miope ed immobile. Nel 2002, quando l’allora candidato sindaco della coalizione di centrodestra Vincenzo Zaccheo presentò alla città il suo programma, indicò come assoluta priorità la realizzazione di un Policlinico nell’area di Borgo Piave. Quella intuizione fu la sintesi di molte interlocuzioni con i direttori generali che, nel tempo, si sono avvicendati alla guida della Asl pontina. Una stagione politica che, a differenza della attuale palude in cui è ridotta Latina, faceva della concertazione con le rappresentanze istituzionali, sociali, con le categorie ed i sindacati, il cuore dell’intera attività amministrativa”.
Dunque, per la Lega l’idea fu di Zaccheo e guai a portarla avanti? “Al Partito democratico che si perde in annunci ed in comunicati stampa circa la realizzazione del nuovo ospedale – afferma Valletta -, senza dire in quanto tempo verrà realizzato e dove reperirà le risorse, dico benvenuti”. Il Pd non ha parlato di tempistica, ma ha detto che le risorse sono pubbliche e che appartengono al fondo edilizia sanitaria sbloccato a seguito del risanamento dei conti della sanità laziale, fino a ieri commissariata e impossibilitata ad assumere anche un solo infermiere, come ricordato ieri sera dal vice presidente Daniele Leodori.
“Del nuovo ospedale se ne parla dalla prima Giunta Zaccheo – riprende Valletta -, essendo stato inserito nel piano socio- sanitario da Piero Marrazzo. A dimostrazione che su un tema di così grande rilevanza sociale non ci può essere neanche l’ombra della propaganda politica – continua il leghista -. Nel corso di questi decenni, abbiamo assistito a balletti davvero imbarazzanti con un Pd che sulla questione è sempre apparso balbettante (per verità di cronaca ricordiamo che quando Zaccheo un paio di anni fa intervenne suggerendo al sindaco Damiano Coletta di riprendere in mano il progetto del nuovo ospedale, il Pd fu il primo partito a mostrarsi d’accordo alla realizzazione del nuovo nosocomio e a firmare successivamente la mozione regionale che oggi avrebbe trovato spazio nella preannunciata assegnazione delle risorse, ndr)”.
Ma per la Lega i dem “non possono rivendicare il nuovo ospedale come frutto del loro impegno politico”. Uno scontro sulla paternità.
“E’ grazie all’azione politica del centrodestra – rivendica infatti la Lega – che, partendo dal lontano 2002, ha consentito di mettere in cantiere un’opera fondamentale per la nostra città come ha riconosciuto, con onestà intellettuale, il presidente della Commissione Sanità, Pino Simeone”. Dunque, ognuno tira l’acqua al suo mulino… elettorale. Un problema tutto italiano.
“Dalla inutilità dell’opera, all’ampliamento del Santa Maria Goretti utilizzando l’area del Parco San Marco, mai i dem hanno dimostrato di credere fino in fondo al progetto del Policlinico – sostiene Valletta -. D’altronde, governano questa regione dal 2013. Anni nei quali oltre a dichiarazioni generali non abbiamo visto nessun atto concreto in favore di una comunità stremata da una emergenza sanitaria senza precedenti. Da un punto di vista strutturale, infatti, il Santa Maria Goretti presenta delle carenze che dovrebbero comportarne l’immediata chiusura”.
“Non vorrei – conclude il consigliere leghista – che questo tema venga brandito come arma da spendere in campagna elettorale, salvo poi dimenticarsene il giorno dopo le elezioni. La salute dei cittadini non può essere terreno di scontro elettorale, ma di convergenza fra tutte le forze politiche”.