“L’approvazione odierna da parte del Consiglio regionale del Lazio dell’ordine del giorno sull’adeguamento della normativa sui Consorzi Industriali segna un oggettivo passo in avanti nella direzione di una concreta, reale, verificabile ripresa del tessuto economico e produttivo della provincia di Latina”. Lo dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Forte il quale spiega il senso di tale provvedimento.
“I fronti sui quali ci siamo mossi – sottolinea – sono stati tre: si è avviato un percorso finalizzato a chiarire e snellire, per via normativa e non più giudiziaria, le procedure per la riacquisizione e la riassegnazione dei numerosi siti industriali dismessi presenti a Latina, restituendo coraggio ai tanti imprenditori che in passato non hanno investito e che tuttora non investono anche e soprattutto a causa di procedure poco chiare, opache se non addirittura arbitrarie, che sono anche la conseguenza di una norma di non sempre facile interpretazione. Con le nuove norme si punta finalmente a rimettere in moto la macchina per l’approvazione della nuova legge regionale sulle aree industriali del Lazio e si fornisce un efficace sbocco attuativo alle risorse comunitarie presentate a febbraio dalla Regione sotto il titolo ‘Valore aggiunto Lazio’ che impegna decine di milioni di euro per la riconversione manifatturiera ed industriale del nostro territorio. A 24 anni dalla fine della Cassa per il Mezzogiorno – prosegue Forte – e avendo presenti obiettivi concreti e fattibili, il Lazio si dota di un percorso finalizzato alla reale riconversione industriale di tanti siti dismessi che diventano così di sicuro interesse per investitori italiani e stranieri, posta la positiva collocazione logistica del nostro territorio ed evitando al tempo stesso l’odiosa procedura di cambi di destinazione d’uso a finalità industriale. Definita la norma, infatti, si daranno alle imprese tempi certi per riqualificare i siti industriali e, nel caso in cui i siti stessi siano di pertinenza del Consorzio Industriale, potranno essere riassegnati ad imprenditori interessanti con poco impegno economico da parte loro, vista la facoltà che la legge 488, la legge 13 e l’odierno ordine del giorno assegnano all’ASI di decurtare dal valore del sito industriale i contributi ricevuti dallo Stato. Gli obiettivi che ci siamo posti e che stiamo raggiungendo sono chiari: attrarre investimenti pubblici e privati, far ripartire l’occupazione, interrompere la consuetudine di consumare suolo, il tutto – conclude – grazie al sapiente utilizzo dell’insieme delle leve normative, strumentali e finanziarie esistenti”.