“Prima la maggioranza ha modificato una legge per andare incontro, a detta dell’assessore Buschini, a ‘principi di efficientamento’, quindi, con le elezioni alle porte, la ha scientemente violata”. E’ quanto ha sostenuto Gaia Pernarella, capogruppo del Movimento 5 Stelle, nel corso del question time tenutosi presso la il Consiglio Regionale in cui ha interrogato il presidente della Giunta Regionale, Nicola Zingaretti, e l’assessore ai Rapporti con il Consiglio, Ambiente e Rifiuti sul perché la Regione abbia proceduto alle nomina di tre Direttori dei Parchi regionali “nonostante l’incompletezza delle procedure amministrative e la mancanza degli organismi preposti all’individuazione degli stessi”.
“In pratica – attacca Pernarella – si è violato l’obbligo di fare indicare due dei tre nomi papabili all’incarico di direttore al comitato di gestione in quanto i comitati non sono mai stati istituiti. E quindi neanche potranno deliberare le nomine postume, come previsto per atti urgenti e indifferibili, all’interno dei quali comunque non possono rientrare nomine apicali”.
In particolare l’attenzione della consigliera del Movimento 5 Stelle si è concentrata sulle nomine di Daniele Badaloni, figlio dell’ex presidente della Regione Piero, al Parco Naturale Regionale di Bracciano Martignano, di Danilo Casciani al Roma Natura, e di Giorgio De Marchis al Parco Naturale dei Monti Aurunci. “Non siamo entrati nel merito dei curriculum che in alcuni casi ci sono sembrati anche buoni e in altri abbiamo già pesantemente censurato – ha ribadito la Pernarella – ma sull’iter amministrativo che ha portato a una illegittima nomina dei Direttori, arrivata dopo quattro anni e mezzo dall’insediamento della Giunta quando il termine previsto dalla legge è di 45 giorni. Che altra urgenza poteva avere il presidente Zingaretti se non l’imminente scadenza elettorale e la necessità di nominare amici alla testa di truppe cammellate in vista del voto?”