Quest’oggi all’interno dell’Istituto “Frezzotti-Corrarini” di Latina si è svolto un convegno “No fear, lo sport contro bullismo e cyberbullismo”, toccando temi di grandissima attualità.
Il convengo viene aperto dalla Professoressa Roberta Venditti la quale lavora presso la scuola ospitante, ha ringraziato gli organizzatori di questo importantissimo evento la Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, Dottoressa Monica Sansoni, e le Fiamme Gialle , le diverse Autorità presenti in sala e alcune collegate via web.
Terminati i ringraziamenti, la prima relatrice ad iniziare è stata la Garante Monica Sansoni soffermandosi sull’importanza di dividere la vita reale da quella virtuale quando si utilizzano i Social Network, sottolineando come un’azione eseguita dietro ad uno schermo si possa rivelare un vero e proprio reato arrivando anche a conseguenze di tipo penale. Per superare i momenti di difficoltà consiglia hai presenti di affidarsi e parlare con le Istituzioni, come la scuola e le società sportive.
Nel susseguirsi interviene il Dottore Carlo Lasperanza, Procuratore aggiunto di Latina ed ex atleta della Sezione Giovanile delle Fiamme Gialle, sottolineando l’importanza dello sport per sconfiggere il bullismo.
Il Dottore Alessandro Tocco, Dirigente Sezione Anticrimine della Questura di Latina,
legislatore negli ultimi anni si è soffermato sui reati per atti di bullismo, prevedendo sanzioni e pene per i “bulli”
Rigurardo il piano psicologico si è esposta la Dottoressa Gabriella Marano, Criminologa e Psicologa forense. Essa ha evidenziato i vari tipi di bullismo, il più pericoloso è quello che isola l’individuo, con la probabilità di indurre la vittima a gesti di autolesionismo. Anche in questo caso lo sport con i suoi sani valori è uno strumento vincente per superare e queste difficoltà.
In chiusura, prende parola l’Avvocato Pasquale Lattari, responsabile area legale del Consultorio Familiare della Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno e dell’Ufficio di mediazione penale di Latina, sensibilizzando gli studenti sull’uso sbagliato dei social, come la condivisione incontrollata di materiale fotografico e video.
Dopo gli interventi si è lasciato spazio alle domande, le quali si sono trasformate in vere e proprie testimonianze da parte degli studenti che hanno trovato la forza di raccontare episodi di bullismo.