A Latina un nuovo “contenitore” giovanile, versatile, che ha come unico obiettivo quello di rappresentare i giovani. Si chiama “Generazione per Latina” e sabato 20 maggio sarà presentato all’hotel Europa. L’evento pubblico avrà inizio alle 18 e sarà occasione per i promotori, tra i quali risulta anche il consigliere comunale Matteo Coluzzi, di illustrare l’idea di città che guarda al futuro, nel rispetto delle proprie radici. “Parleremo di una Latina vista dai nostri occhi – spiega Coluzzi -, una ‘fotografia’ di ciò che viviamo quotidianamente e che insieme possiamo migliorare. Si tratta di un progetto che non dimentica gli errori del passato, ma che allo stesso tempo ha il dovere di far ascoltare la sua voce nel silenzio e nell’immobilismo attuale”. L’iniziativa vuole mettere all’angolo le strumentalizzazioni di carattere ideologico per dare spazio all’oggettività dei temi che fanno parte di una programmazione basata su aggregazione e condivisione.
“Generazione per Latina”, spiega Coluzzi in un lunghissimo comunicato stampa è “un impegno comune che vede i giovani protagonisti ma che ha come obiettivo l’apertura e la condivisione verso l’intera cittadinanza, mettendo a disposizione le proprie competenze nell’interesse di tutti”. I giovani protagonisti di questo contenitore saranno “gli stessi che non riescono e non vogliono riconoscersi in nessuna delle realtà partitiche che compongono il confuso scenario politico dei nostri tempi”. “Noi non siamo contro i partiti – afferma il consigliere -, noi semplicemente non vogliamo essere etichettati con quelli esistenti. In troppi credono che la Politica generi automaticamente la corruzione. Nessuna meraviglia quindi se la maggioranza delle persone ed in particolar modo i giovani non ha fiducia non solo nei politici, ma anche nella Politica in quanto tale. Gli adolescenti e i giovani-adulti (fra 16 e 34 anni), esprimono un livello di fiducia davvero basso, anzi, minimo nei confronti dei principali attori e della più importante istituzione della ‘democrazia rappresentativa’: poco sopra al 4%. Molti si rifiutano di votare, non credono più che il voto possa portare dei cambiamenti significativi. Il termine “politica” quasi spaventa ad oggi, ma dimentichiamo troppo spesso che la sua etimologia deriva dal greco polī́tēs , cittadino appunto. Per questo motivo dopo numerose riunioni, incontri, momenti di dibattito e di confronto si è giunti alla decisione di mettere insieme più espressioni del panorama giovanile del nostro territorio siglando un vero e proprio patto generazionale. Coscienti ad oggi di essere gli unici artefici del nostro futuro tramutiamo in risposte concrete l’impegno profuso da ognuno di noi. Figli di questa città, è per essa che vogliamo combattere, è per essa che vogliamo ricreare quel senso di appartenenza sopito nei nostri coetanei e non solo. Ma prima di tutto è per noi che vogliamo metterci la faccia, per far sì che il nostro futuro possa essere legato alla nostra terra e non altrove. Come? Partendo dal basso, accorciando le distanze tra i giovani e l’amministrazione, partendo da coloro che vivono la Città ogni giorno sulla propria pelle. Ed è dalla quotidianità che vogliamo estrapolare gli indirizzi della nostra azione perché solo ascoltando la città, i quartieri, le periferie potremo dare risposte concrete”.
“In questi mesi di esperienza amministrativa – continua Coluzzi – ho avuto l’onore di portare all’interno del Consiglio comunale proprio questi temi; argomenti che riguardano appunto la quotidianità di ognuno di noi: dalla cultura alle politiche giovanili, dal sociale agli strumenti di partecipazione, dal decoro alla qualità degli spazi urbani. Questo perché? Perché in fondo questa dovrebbe essere la politica, questo dovrebbe essere l’impegno reale di ognuno di noi. L’impegno di una generazione che si sente tradita, che vede il suo futuro vanificato da chi ci ha preceduto. Tuttavia l’antipolitica è il vero male dei nostri tempi, il distacco dalla realtà e da ciò che ci accade intorno non può essere ignorato perché ne vale il nostro futuro. Perché riguarda ciò che saremo e tutto ciò che sarà negli anni a venire. Non ci accontenteremo di un nuovo libro – conclude – fatto di pagine vuote, perché la nostra storia ed il nostro futuro abbiamo scelto di scriverlo noi stessi”.