Il Comune di Terracina ha fatto cassa con il tutor della galleria Monte Giove. L’accusa arriva dalla Lega che pone la questione con un interrogativo, a fronte di una cartellonistica inadeguata sulla tipologia di controllo della velocità su strada: sicurezza o cassa?
Quasi una domanda retorica se letta attraverso la critica del direttivo locale del Carroccio che, con una lunga nota stampa, attacca il sindaco Nicola Procaccini per aver preferito spendere i soldi dei cittadini appellandosi inutilmente contro 205 sentenze del giudice di pace che hanno dichiarato illegittime le multe e che – spera ora la Lega – non si imbatta in ulteriori ricorsi in Cassazione, con doppia beffa per il cittadino, prima sanzionato e poi “contribuente” alle spese di giudizio del Comune per una battaglia che poteva evitarsi. Questo in sintesi il concetto espresso dalla Lega.
Il Carroccio fa riferimento ai 100.000 verbali per eccesso di velocità, grazie al tutor della galleria, citati dal sindaco e afferma che se ci fosse stata una cartellonistica adeguata, chiara e trasparente, sicuramente i verbali sarebbero stati moltissimi di meno. Meno soldi per le casse del Comune, sicuramente, ma anche meno spese di giudizio e soprattutto più sicurezza. Questa la tesi della Lega di Terracina.
“Se si fosse integrata prima la segnaletica, avvisando che si trattava di rilevazione della velocità media, l’utente della strada – si legge nel comunicato del Carroccio – avrebbe tenuto una velocità costante lungo tutto il tratto interessato con maggiore salvaguardia per la sua incolumità e quella degli altri automobilisti. Noi della Lega di Terracina siamo fermamente convinti che una chiara e cristallina segnaletica di avviso sulla tipologia del controllo avrebbe diminuito drasticamente i verbali (fino a 30.000? fino a 10.000? o anche
meno?). Ma questo significherebbe anche un’innegabile maggiore sicurezza stradale per gli utenti che essendo edotti riguardo il tipo di controllo di cui si tratta avrebbero mantenuto una velocità costante all’interno della galleria rispettando i prescritti limiti. A tal punto, c’è poco da commentare ulteriormente. Da una parte, il Comune che ha preferito trincerarsi
dietro un parere del Ministero, dall’altra parte la Magistratura che ‘invitava’ ad una maggiore trasparenza verso i cittadini, anche perché tale ‘trasparenza’ avrebbe giocato a favore di un aumento della sicurezza stradale, seppur a discapito della ‘cassa’”.
La Lega di Terracina critica il sindaco e la sua amministrazione perché “pur di intascare i proventi delle sanzioni del tutor ‘mascherato’ non solo non hanno pensato alla sicurezza degli utenti ma hanno messo due volte le mani nelle tasche dei cittadini sia per riscuotere sanzioni illegittime sia usando le casse comunali per sostenere spese di giudizio appellando ciò che veniva legittimamente sentenziato dal Giudice di Pace di Terracina”.
“Ci auguriamo che non si insista sulla errata tesi giuridica – conclude la Lega – e che il Comune non intenda farsi carico di un ulteriore ricorso in Cassazione pesando
ancora una volta sui soldi delle casse comunali e quindi dei contribuenti terracinesi”.