“Congelare le mozzarelle di bufala? Mai”. Coldiretti è contraria ad ogni ipotesi di modifica del disciplinare che possa comportare alterazione delle proprietà organolettiche o compromettere la freschezza, sostanziale e di immagine, di uno dei simboli più apprezzati e rappresentativi della distintività agroalimentare. David Granieri, presidente della Coldiretti del Lazio, boccia così la richiesta avanzata al Mipaaf dal Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana Dop di autorizzare il congelamento (frozen) del prodotto “per poterlo conservare più a lungo nel tempo, commercializzarlo all’occorrenza – ossia quando aumenti la domanda di mercato – e favorirne, infine, l’esportazione sulle lunghe distanze”.
Una contrarietà che Coldiretti espresse già il 10 ottobre nella missiva spedita all’assessore regionale all’agricoltura del Lazio, Carlo Hausmann, a seguito della prima assemblea con i produttori di Amaseno e Pontinia, i comuni delle province di Frosinone e Latina dove si concentra la totalità della produzione del Basso Lazio. “Una simile modifica – dice Salvatore Rinna, presidente del Consorzio allevatori bufalini Amaseno (Cab) – determinerebbe la dequalificazione del prodotto e indebolirebbe il sistema della tracciabilità, incentivando il ricorso a sofisticazioni e mistificazioni che finirebbero per disorientare i consumatori”.
“Ma non scherziamo. Questa cosa qui – spiega Pierluigi Benedetti Panici, contitolare coi figli dell’Agricola Circe – favorirebbe l’introduzione in Italia di latte o addirittura pasta congelata importata dall’estero per produrre a costi inferiori e aumentare le rese, ma a detrimento della qualità che noi, invece, stiamo elevando anche a costo di sacrifici pesanti”. “Il latte e la mozzarella di bufala – aggiunge Pietro Greco, direttore delle federazioni Coldiretti di Latina e Frosinone – sono l’oro bianco di un settore che occupa 70.000 addetti tra diretti e indotto e che merita tutela nella sua integrità”. Le regioni Puglia e Molise hanno già espresso parere contrario al congelamento. La regione Campania, dopo il primo via libera, ha fatto sostanzialmente dietrofront, spiegando che, nel caso di prodotto congelato, andrebbe tolta la dicitura Dop e aggiunta la scritta “frozen”.
La Regione Lazio, nel parere firmato dall’assessore all’agricoltura Carlo Hausmann, precisa che in caso di approvazione, la modifica “sia esclusivamente riservata al prodotto destinato alle preparazioni gastronomiche e alla cottura in ristorazione”. “Molto prima che tra i produttori della filiera montasse il malcontento, e precisamente il 10 ottobre, con una lettera alla Regione Lazio – ricorda Granieri – chiedemmo di bocciare in toto una modalità di lavorazione e commercializzazione che esporrebbe il nostro patrimonio di allevamenti bufalini e le sue produzioni di punta a rischi gravissimi di imitazione, contraffazione, adulterazione che già si verificano, seppure in percentuale fisiologica e dunque agevolmente verificabile. La mozzarella di bufala campana Dop è emblema di originalità e stagionalità del Made in Italy. Autorizzarne il congelamento causerebbe il crollo degli acquisti da parte dei milioni di consumatori che la scelgono ogni giorno nella certezza della sua provenienza e freschezza”.