Morte Desirée Mariottini, definitive le condanne per Chima e Gara

La Corte di Cassazione ha confermato le condanne per due degli imputati coinvolti nella tragica morte di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina, trovata senza vita in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo di Roma nel 2018.

Le condanne confermate sono di 26 anni per Alinno Chima e 22 anni per Mamadou Gara. Per gli altri due imputati, Brian Minteh e Yousef Salia, le pene erano già definitive: 18 anni per il primo e l’ergastolo per Salia.

Desirée fu vittima di violenza sessuale e morì a causa di un mix letale di droghe. Secondo le indagini, gli imputati non solo abusarono della ragazza, ma, pur essendo consapevoli delle sue condizioni critiche, non prestarono soccorso, impedendo a chi voleva chiamare un’ambulanza di farlo. Un atteggiamento di assoluta indifferenza verso la vita della giovane, culminato nella terribile frase pronunciata da uno di loro:”Meglio lei morta che noi in carcere”.

Per la famiglia di Desirée, la sentenza della Cassazione chiude un lungo e doloroso percorso giudiziario. “Il dolore rimane, niente e nessuno potrà restituirci Desirée, ma finalmente abbiamo messo un punto”, hanno affermato i nonni e la zia della ragazza.