Un gruppo di agricoltori del comparto del Kiwi di Cisterna di Latina esprime preoccupazione per quanto disposto dal Ministero dell’Agricoltura nel recente decreto che assegna solo 2 milioni, dei 270 milioni del fondo nazionale per le emergenze e calamità, ad interventi di sostegno al settore dell’actinidia.
“Chiediamo all’Osservatorio del Kiwi del nostro comune, al Sindaco, ai nostri rappresentanti istituzionali provinciali e regionali, alle associazioni di categoria che ci rappresentano, di intervenire presso il Ministero affinché nella conversione in legge siano aumentate in modo considerevole le risorse. Solo sui nostri campi la contabilità dei danni segna oltre 150 milioni di perdite. Il 70% dei 215 milioni di danni registrati a livello regionale e nei comuni della Provincia di Latina. Ma la cosa più preoccupante è che non riusciamo più a sostenere i costi di questa battaglia che ormai affrontiamo, da anni, quotidianamente a difesa delle nostre colture. La “Moria del Kiwi” ha investito le nostre attività come un terremoto con una replica di scosse costanti nel tempo. Vani, seppur ingenti, sono stati i tanti investimenti fatti per ridurne l’impatto negativo con oltre 4000 ettari di Kiwi persi e conseguente calo produttivo, di valore aggiunto e occupazionale. Anche gli investitori che per anni hanno guardato con fiorente interesse il nostro territorio potrebbero rivolgere i propri programmi di investimento altrove. Oggi grazie ai nuovi portainnesti, come il Bounty, abbiamo riscontrato la possibilità di tornare alle produzioni di un tempo. Insomma stiamo veramente al punto di non ritorno e invitiamo tutti ad uscire dalle sterili logiche di contrapposizione affinché si metta in campo un lavoro di squadra che porti un risultato concreto e proporzionato alla realtà dei fatti. Ormai il tempo delle discussioni e dei buoni propositi è passato e se fosse confermato lo stanziamento di soli 2 milioni di euro nel fondo di solidarietà nazionale del decreto legge 102/2004 per il settore del Kiwi in Italia, molti di noi qui a Cisterna dovranno prendere atto che non ci sono più le condizioni per proseguire con un danno economico e sociale incalcolabile. Ci auguriamo che tutti gli attori in campo sappiano raccogliere il nostro invito e operino per una sostanziale inversione poiché i giorni passano e la conversione in legge del decreto si avvicina”.