“Mario Capanna torna a parlare del grande fenomeno storico che lo ha visto impegnato in prima linea ma lo fa senza autocompiacimento, nello stile chiaro e lineare che lo contraddistingue”. Così Sergio Sciaudone, esponete del Partito comunista di Latina, su “Noi tutti”, l’ultimo libro di uno dei principali protagonisti del Sessantotto. Capanna, su iniziativa della libreria Candileno-Punto Einaudi, sarà a Latina domani, venerdì 20 aprile 2018, per presentare “l’eredità storica e filosofica di quella stagione”, edita da Garzanti. L’appuntamento è alle 18 presso il Palazzo della Cultura in compagnia di Licia Pastore che introdurrà il tema.
Capanna in “Noi tutti” compie un’analisi politica della società contemporanea e dà diverse proposte per un cambiamento che, però, non può prescindere da un concetto riassunto in un semplice pronome: noi. “Il Sessantotto è stato come un vento impetuoso: ha trasportato e diffuso semi in ogni direzione […]è un filo che collega il passato al futuro attraverso uno sconvolgimento di paradigmi, per cui, da allora, nulla è più stato uguale a prima.”
L’autore parte dall’esempio del ’68 per far sì che la politica si riappropri della partecipazione superando l’individualismo. Secondo Capanna è ancora possibile costruire un futuro “per noi tutti contro il NOI (Nuovo Ordine Internazionale) e il NOI (Nord Ovest Imperante) e questo può avvenire solo mettendo noi tutti al centro dell’attività umana rompendo l’isolamento individuale”. “Mario Capanna non ha mai smesso di sognare una società diversa passando attraverso la storia politica degli ultimi 50 anni, un eterno sognatore che deve essere da esempio per le nuove generazioni”, commenta Sciaudone.