Sul pasticcio delle strisce blu alla Marina di Latina, ora si corre ai ripari con una nuova ordinanza postuma, che integra la precedente del 30 maggio scorso: la sosta a pagamento si pagava fino a ieri, primo settembre.
Riavvolgiamo il nastro: ieri, 1° settembre, a seguito delle polemiche relative all’improvvisa riattivazione dei parcometri messi a riposto dopo le 19 di sabato 31 agosto, è stata riesumata l’ordinanza numero 166/2019 che disciplinava ad inizio stagione il servizio in base alla quale venivano disposte le strisce blu alla Marina dal primo giugno al 15 settembre.
Ma la polemica non si è placata, perché a quanto pare nella delibera di giunta 567 del 2017, con la quale venivano stabilite le nuove tariffe per la sosta a pagamento, c’era scritto che il servizio durava dal primo giugno al 31 agosto.
Ed ecco la nuova ordinanza, recante la data di oggi 2 settembre, la numero 266/2019 che legittima il parcheggio a pagamento di domenica 1 settembre, fissando a questa data la fine del servizio e quindi non più al 15 settembre, motivando il giorno aggiuntivo (quello del primo settembre) rispetto alla data del 31 agosto (prevista nella delibera del 2017) “considerazione della necessità, per ragioni di sicurezza viaria, di regolamentare l’ultimo week end di agosto che comprende anche la giornata di domenica 01 settembre”. Tutto ciò nell’ordinanza di oggi, il giorno dopo la bufera.
Il caso impone domande: chi ha pagato il parcheggio nel giorno del primo settembre ha diritto ad un rimborso, atteso che l’ordinanza è arrivata postuma e, per quanto giustificato il motivo di ‘dilazione’ di un giorno, in parziale difformità alla deliberazione di riferimento?
Certo, qualche euro non manderà fallito alcun utente. Ma il punto è anche un altro. L’ordinanza della stagione 2018 disponeva parcheggi a pagamento alla Marina di Latina dal primo giugno al 16 settembre 2018, facendo riferimento alla stessa deliberazione di giunta del 2017. Come mai, se la giunta nella determinazione delle tariffe stabiliva la valenza fino al 31 agosto? Un errore, certo. Ma anche un’amministrazione poco vigile.