Le associazioni di categoria bocciano il piano di utilizzazione degli arenili. Sono uniti nelle dure critiche al Pua i rappresentanti di Associazione Mare di Latina, Assobalneari Confindustria Latina, Sib Confcommercio, Confartigianato e Fiba Confesercenti.
“Abbiamo atteso anni questo Pua – ha detto il presidente dell’associazione Mare di Latina, Massimo Perin – immaginandolo come una svolta. Invece, ora che è stato ultimato e presentato, comprendiamo come si tratti dell’ennesima beffa. Un piano che non cambia nulla, che non porta miglioramenti. E soprattutto, redatto senza tenere in minima considerazione le necessità degli operatori”.
“Da anni sentiamo parlare della necessità di rilancio della Marina – ha aggiunto Perin – Ma ancora una volta restiamo delusi. Il Pua doveva rappresentare l’occasione per mettere in atto questi cambiamenti di cui il nostro lido necessita. Invece, non c’è nulla di questo, nessuna delle nostre necessità è stata raccolta”.
“Tra le priorità che gli operatori balneari hanno a cuore per lo sviluppo della loro attività – ha proseguito Roberto Diana di Assobalneari Italia di Confindustria – c’erano le cubature necessarie a rendere maggiormente produttivo il servizio offerto agli utenti. Invece restiamo sempre a 40 metri quadri di struttura. Come si fa a destagionalizzare, ossia a stare aperti nella stagione fredda, con strutture così piccole? Sono necessari almeno 200 mq coperti e almeno 350 mq di piattaforma. Questo doveva esserci nel Pua se l’amministrazione comunale vuole davvero rendere fattibile la destagionalizzazione che, alle condizioni attuali, è impraticabile”.
I balneari lamentano anche la mancata possibilità di espansione per gli attuali stabilimenti. “E’ stato previsto dal Pua un incremento del fronte mare solo per alcune strutture e non per altre – ha sottolineato Riccardo Destro, rappresentante del Sib Confcommercio – La nostra proposta è invece quella di prevedere un aumento del fronte mare per tutti gli operatori. E’ anche un modo valido per fronteggiare il problema dell’erosione”.
C’è poi la questione delle concessioni che sono in scadenza e non permettono di programmare. “Nelle varie commissioni consiliari – ha affermato Sergio Caianiello di Confartigianato – si è parlato di tutto ma mai della estensione delle concessioni agli operatori. Senza estensione, non esistono investimenti e non esiste occupazione”.
“In definitiva il giudizio sul Pua da parte di tutte le associazioni di categoria è negativo. C’è di tutto in quel documento ma non serve a nulla – ha concluso la presidente Fiba Confesercenti Susanna Gloria – Il Pua era una grande occasione per rendere moderno e appetibile il nostro litorale. Invece si sta trasformando nell’ennesima occasione persa. L’amministrazione comunale ha messo molte cose in questo progetto urbanistico, gliele diamo atto. Ma mancano purtroppo quelle che servirebbero agli operatori per garantire un vero sviluppo della marina di Latina”.