Stupore oggi in commissione Bilancio da parte dell’opposizione per le nomine dei revisori dei conti dell’azienda speciale per i rifiuti, l’Abc Latina. Il passaggio va effettuato in Consiglio comunale con relative votazioni, ma soltanto oggi si è appreso che le modalità del voto saranno a scrutinio segreto con candidati segreti. Una modalità formalmente corretta ma che la minoranza presente, rappresenta dai consiglieri Nicoletta Zuliani del Pd e Nicola Calandrini di FdI, ha mal digerito sul piano della opportunità politica per un movimento votato per la trasparenza.
Il capogruppo di Latina Bene Comune Dario Bellini ha spiegato che essendo il collegio composto da tre membri, due sarebbero stati scelti (uno dal sindaco e l’altro dai consiglieri di Lbc) e votati dalla maggioranza e uno sarebbe stato scelto e votato dall’opposizione. “Ma alla domanda con quale criterio sindaco e maggioranza hanno prescelto le candidature è calato il gelo”, hanno riferito a margine i consiglieri Calandrini e Zuliani.
“Questa maggioranza vuole attribuire il ruolo del controllore in proporzione al peso politico. Noi non ci stiamo”, ha detto la consigliera Zuliani. Entrambi hanno abbandonato la seduta della commissione prima del termine e prima di loro si era allontanato anche il consigliere Matteo Adinolfi di Noi con Salvini. Assente Forza Italia.
Nel corso del dibattito Calandrini ha posto diverse questioni, prima che i toni si accendessero sul metodo della ripartizione delle poltrone.
“Visto che per diverse questioni finite sub judice l’amministrazione in carica prende tempo in attesa della definizione del contenzioso, non si capisce invece perché sull’Abc si va avanti accelerando – ha detto Calandrini -. Il contatore per la remunerazione dei revisori partirà dalla loro nomina. Perché tanta fretta quando ancora non si sa come va a finire il ricorso al Tar? Perché non approfondire la questione del compenso dei revisori dal momento che esistono sentenze contraddittorie tra loro che da un lato lo legittimano e dall’altro equiparano la prestazione dei revisori a quella degli amministratori che per le aziende speciali è gratuita?”. Oggi in commissione è stato detto che il compenso dei revisori sarà ridotto di un terzo rispetto a quello del Comune, il che comporterà comunque una spesa da inserire nel Pef.
Calandrini, prima che scoppiasse la bagarre su voto e candidature segrete, si sarebbe aspettato che Latina Bene Comune procedesse con modalità trasparenti, che chiedesse aiuto agli ordini professionali per la migliore scelta, che adottasse un sistema di selezione pubblica e “invece ha adottato il metodo della vecchia politica”. “Noi non ci stiamo, non abbiamo revisori da rivendicare”, ha detto andando via dall’aula.
“Sui revisori dei conti Coletta conferma la doppia morale di predicare virtù che non mette in atto. Ancora una volta ha ignorato le istanze della minoranza, ha aggredito i diritti di trasparenza. Abbiamo avanzato domande, abbiamo sostenuto soluzioni, la risposta arrogante è stata una mancata risposta, un metodo che sconcerta. Ancora una volta siamo all’occupazione del potere”, è lo sfogo di Calandrini a margine della seduta.
“C’è da fare una distinzione tra le modalità di indicazione dei nomi, che lo stabilisce lo statuto di Abc, e il criterio di scelta di questi nomi che va stabilito insieme se si vuole che ci sia un discorso condiviso – ha affermato Zuliani -. Il criterio non può essere l’adozione del manuale Cencelli, non è innovativo, fa parte della vecchia politica. Sarebbe invece da stabilire quali sono le qualità, le caratteristiche che cerchiamo per i revisori dell’azienda speciale”.