Il maltempo che ha flagellato la provincia di Latina, in particolare lungo il litorale, nella notta tra lunedì e martedì, ha avuto come conseguenza la richiesta di stato di calamità naturale da parte delle amministrazioni dei comuni più colpiti”. Indennizzi a parte, servirebbe per il settore un intervento più strutturale, direttamente da Regione Lazio e governo centrale.
E’ la sostanza della posizione espressa da Confagricoltura Latina, attraverso il presidente Luigi Niccolini. Di seguito la nota.
“Il maltempo di questi giorni ha dato l’ennesimo colpo al comparto agricolo del nostro territorio, in questo caso tra le zone di Terracina, Pontinia, Sabaudia, Sperlonga, Fondi e San Felice Circeo oltre ad alcune aree del capoluogo pontino, che sono estremamente importanti per l’economia della nostra provincia. Questa situazione, oltre le richieste per lo stato di calamità naturale che come organizzazione agricola sosteniamo con forza, deve indurre la classe dirigente di questo territorio a supportare la proposta di un piano che in ambito nazionale incida, davvero e senza perdite di tempo, sul sistema delle assicurazioni con un metodo snello e funzionale che provveda ad incentivare e rimborsare le imprese agricole colpite da simili fenomeni che, come è evidente, sono sempre più frequenti e violenti”.
Niccolini ribadisce il punto di vista di Confagricoltura Latina condiviso con tutti gli imprenditori che ne fanno parte: “La corsa ai rimborsi delle calamità naturali, così come vengono concepiti dal sistema – sottolinea il presidente -, non è in grado di sostenere realmente il comparto agricolo. Serve altro, serve in fretta e su questo fronte gli enti locali, la Regione Lazio possono fare tanto anche a livello nazionale per sensibilizzare il Governo e anche la stessa classe politica. Come organizzazione agricola saremo al fianco del comparto e di chi intenderà sostenere questa battaglia che riteniamo non più rinviabile: il sistema assicurativo deve garantire reali coperture del danno subito dagli agricoltori e soprattutto lo Stato deve dare certezza che le polizze non abbiano solo fini lucrativi ma garantiscano veramente il rimborso in caso di calamità”.
Nella conta dei danni di queste ore, che ammonta a diversi milioni di euro, il presidente sottolinea che “Molte imprese sono state messe in ginocchio, campi di mais completamente devastati, serre e impianti fotovoltaici distrutti e molte attività agricole non saranno in grado di rialzarsi vedendo compromessi i bilanci di questo anno già assai complicato visto l’innalzamento inaccettabile dei costi di produzione che si ripercuote sui produttori e sui consumatori finali. Il sistema non è più in grado di sostenere questa situazione e le condizioni meteo, sempre più precarie tra siccità e fenomeni temporaleschi incontrollati, impongono una riorganizzazione della struttura dei rimborsi che sia in grado, voglio sottolinearlo, di offrire al comparto agricolo risposte immediate e in linea col tempo che stiamo vivendo”.