Gli avvocati di Latina parteciperanno al flash mob per chiedere la ripresa delle udienze dopo il lockdown. L’appuntamento è in piazza Bruno Buozzi il 29 maggio prossimo, alle 12. “Impossibile continuare così – dice uno dei professionisti del Foro pontino – Avevo 70 udienze fissate, da marzo a luglio e tutto è stato rinviato. Alcuni, forse un 20 per cento, sono stati rinviati già al 2021, degli altri non conosco ancora il rinvio. Non si può lavorare”.
Considerazioni simili le fanno anche tutti gli altri: “Quando tutto riapre il tribunale resta indietro”. Anche gli uffici sono aperti soltanto per appuntamento, ma non è semplice perché gli arretrati sono molti.
L’iniziativa è partita da un gruppo di avvocati che hanno aperto una pagina Facebook dal nome “Giustizia sospesa” dove spiegano le loro ragioni e danno appuntamento davanti a tutti i tribunali d’Italia.
Chiedono di essere sentiti per contribuire all’adozione di interventi urgenti e concreti che consentano alla giustizia di ripartire davvero; di essere riconosciuti come una componente essenziale del sistema produttivo. E ancora di partecipare ai processi decisionali che determinano, modificano, incidono sulla loro attività e di contribuire alla programmazione di un sistema di gestione dell’attività giudiziaria che ne assicuri lo svolgimento ordinato e regolare anche in caso di recrudescenza dell’epidemia.
Nel palazzo di giustizia di piazza Bruno Buozzi intanto vanno avanti i processi con i detenuti e con persone colpite da altri tipi di misure. Si discutono poi quelli che hanno terminato la fase dibattimentale e continuano anche i procedimenti per “codice rosso”, secondo la nuova normativa contro la violenza sulle donne.
Anche con l’aiuto del presidente del Tribunale, Caterina Chiaravalloti, che ha disposto la fissazione di alcune udienze e con la presenza costante dei giudici, per gli avvocati questo lungo stop pesa sulle finanze e peserà sul lavoro futuro.