Paola Villa, sindaca di Formia, querelata per diffamazione per aver denunciato lo scorso anno in Commissione antimafia della Regione Lazio l’infiltrazione della malavita nel Sud Pontino. La prima cittadina aveva fatto i nomi di 12 famiglie in grado di inquinare l’economia della città che faticosamente stava amministrando. Ma a distanza di un anno da quel giorno si scopre che la sindaca di Formia è stata querelata per diffamazione da un imprenditore proprio per quelle sue esternazioni.
La notizia della querela è stata pubblicata ieri su LatinaTu, con un articolo di Bernardo Bassoli. Oggi è la consigliera regionale Gaia Pernarella, del Movimento Cinque Stelle, ad intervenire, schierandosi dalla parte del sindaco esprimendo piena solidarietà.
“Solo un anno fa la collega Valentina Corrado su mia richiesta chiedeva al presidente della Commissione Antimafia regionale la convocazione di un’audizione con i Primi Cittadini del Basso Lazio – ricorda Pernarella -. A distanza di un anno da allora, scopriamo che il Sindaco che più di tutti aveva dimostrato di avere una chiara visione di quanto accade sul proprio territorio con dichiarazioni peraltro confermate nell’ultima relazione semestrale della Direzione Distrettuale Antimafia, viene denunciato per diffamazione proprio per le affermazioni sostenute in quella sede”.
“Non posso che esprimere la mia massima solidarietà alla prima cittadina di Formia – continua la consigliera Pernarella – che un anno fa, e lo ricordo bene perché a quell’audizione ero presente, non ebbe alcun timore di fare i nomi e i cognomi delle dodici famiglie che inquinano l’economia e la vita della città che faticosamente ma con dedizione amministra. ‘Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata’ ci viene però da pensare riflettendo su come negli ultimi dodici mesi tutto sia rimasto pressoché immobile nonostante gli annunci di Commissioni Parlamentari da tenersi in provincia, e che continuiamo ad auspicare insieme all’audizione dei Sindaci, e il nostro sollecito a incrementare i presidi delle forze dell’ordine in tutto il Sud Pontino nonché convocare il Prefetto insieme agli alti gradi delle forze dell’ordine della provincia di Latina in una nuova Commissione Antimafia regionale”.
“La soglia dell’attenzione su questa parte di territorio – sottolinea Pernarella -, non può abbassarsi né quanto accade può essere minimizzato: servono ulteriori sforzi da parte di tutte le Istituzioni perché chi ha il coraggio di denunciare non sia lasciato da solo”.