“Maenza tra presepi, tradizioni e…”: la XVII edizione della rassegna prenderà il via l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata. In concomitanza con l’apertura del giubileo straordinario indetto da Papa Francesco, Maenza si prepara ad accogliere i visitatori nel segno della Natività. Perché i presepi di Maenza sono una corale testimonianza di fede di una comunità, che crede ancora in quei valori tradizionali, della famiglia e della fratellanza che non tramonteranno mai.
La storia
L’iniziativa nacque nel 1999 con l’allora assessore alla cultura Giovanni Colorito. Furono l’artista Graziano Baccari e varie associazioni locali a realizzare i primi presepi. Un successo. L’entusiasmo a fare in questi anni ha contagiato altri, tanto che ora si contano 40 presepi in tutto il percorso racchiuso tra i caratteristici vicoli del centro storico. Il comitato storico che organizzava l’evento si è però sciolto e la manifestazione l’ha ripresa in mano l’amministrazione comunale. I numerosi visitatori delle precedenti edizioni, i positivi commenti, la partecipazione entusiasta dei cittadini, dimostrano che gli obiettivi prefissati dall’amministrazione comunale guidata oggi da Claudio Sperduti e da Roberto Ciccateri, assessore alle politiche culturali, sono in larga parte raggiunti.
Il programma
L’inaugurazione dei presepi quest’anno avrà luogo martedì 8 dicembre alle 16 presso la “Loggia dei Mercanti”. Si parte da lì e si segue tutto un itinerario dentro le cantine e le botteghe di un tempo, dove sarà possibile vedere anche una mostra fotografica relativa alle precedenti edizioni. Assolutamente da non perdere l’appuntamento di domenica 27 dicembre. Alle ore 17:00 verrà realizzato a cura dell’associazione Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo, un presepe vivente. In tutti i fine settimana, dal venerdì pomeriggio fino alla domenica pomeriggio le cantine verranno aperte al pubblico. La manifestazione si chiuderà domenica 10 gennaio 2016 con il Battesimo di Gesù.
I preparativi
In questi giorni – fanno sapere da Maenza – si sono ripulite e liberate le cantine di casa, che durante l’anno vengono adibite a depositi, per fare spazio a capanne, statue e angeli. Tutti sono indaffarati, alunni delle scuole comprese, a realizzare, progettare e rinnovare con nuove idee una tradizione che insieme alla Passione di Cristo ormai sta caratterizzando questo piccolo Paese. D’altronde si tratta solo di valorizzare un posto già di per se rappresentativo, con quei vicoletti che si aprono su prospettive sempre nuove. Il percorso è segnato. L’atmosfera esiste già. Si tratta solo di valorizzare l’esistente. Il lavoro ferve. Si martella da mattina a sera perché tutto sia pronto l’8 dicembre, festa dell’Immacolata e giorno dell’inaugurazione.
I luoghi magici
Il giro inizia dalla Loggia dei Mercanti, un posto magico con quel grande arco che inquadra il promontorio del Circeo, attraversa vicoli e vicoletti, le vie in pietra e le lunghe scalinate consunte dalle scarpe chiodate dei suoi abitanti o dai cavalli che seguivano il giovane Pecci, futuro Papa Leone XII. Inoltrarsi nei vicoli è come riscoprire un mondo scomparso, che ti affascina e ti cattura con quell’improvviso taglio di luce che illumina una cimasa fiorita, un portico antico o la chiostrina di una vecchia casa. Il percorso antico via, via, ammalia sempre di più. E ti cattura. Colpisce l’originalità, la creatività di chi ha voluto lavorare per la collettività. E colpisce l’accoglienza e l’amore per le cose semplici. In molti offrono ai “viandanti” forestieri, dolci fatti in casa e vino.