A distanza di tre settimane settimane dalla presentazione dell’iniziativa parlamentare di Filiberto Zaratti di Sinistra Italiana e Nazzareno Pilozzi del Partito democratico rivolta al ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan affinché il Governo abolisca i livelli baronali che condizionano fortemente le operazioni immobiliari del Circeo, l’associazione Lapis chiede al sindaco Gianni Petrucci atti amministrativi concreti a sostegno delle motivazioni contenute nell’interpellanza parlamentare. I livelli baronali rivendicati dalla famiglia Aguet su numerosissime proprietà, fabbricati e terreni, ricadenti sul territorio di San Felice Circeo, colpiscono i cittadini e anche l’ente municipale.
Il sindaco il 24 maggio scorso dichiarò alla stampa che la giunta, al più presto, avrebbe deliberato sul caso per difendere la proprietà comunale. In attesa che l’amministrazione comunale produca gli atti promessi, l’associazione Lapis, coordinata da Vincenzo Bianchi, invita il primo cittadino a farsi promotore di una forte presa di posizione da parte dell’Ente da sottoporre al prossimo Consiglio comunale.
“Auspichiamo – dichiara Bianchi – che tale documento, da inviare al Prefetto e ai ministeri competenti, contenga un esplicito sostegno alle motivazioni e alle richieste presenti nell’interpellanza in cui, ricordiamo, si chiedeva: la possibilità di ispezione ministeriale presso l’Agenzia del Territorio di Latina; la cancellazione delle trascrizioni catastali relative all’apposizione del livello; una iniziativa normativa del Governo che abolisca tali gravami. Il lavoro di studio svolto dai legali dell’associazione, che ha esaurientemente ricostruito la situazione storico giuridica dei presunti livelli baronali, è a disposizione dell’esperto che vorrà nominare l’amministrazione, nel quadro della necessaria collaborazione orientata alla tutela degli interessi dei cittadini e a sostegno dell’economia del paese”.
“Il superamento dei livelli baronali – conclude Bianchi – rimane una delle priorità dell’associazione Lapis, che si è costituita come laboratorio politico di confronto e di arricchimento. La politica dovrebbe volgere lo sguardo al futuro e non occuparsi di istituti medievali, resuscitati in nome degli inesistenti interessi economici con cui la famiglia Aguet sta incatenando l’economia di un intero paese”.