In un tranquillo pomeriggio di lavoro nei campi di Copalau, una piccola località in Romania, Vittorio Quattrini, un imprenditore agricolo italiano originario di Sezze, si è trovato improvvisamente al centro di una violenta aggressione. Mentre era intento a trebbiare i suoi girasoli, è stato avvicinato da Costantin Balineanu, il vice sindaco del paese, accompagnato dal sindaco Ciprian Ivanov e da alcuni familiari. L’atmosfera è subito degenerata: tra insulti e minacce, Balineanu ha estratto una mazza dall’auto e ha iniziato a colpire Quattrini, provocandogli gravi ferite alla testa, al fegato e agli arti.
L’aggressione non si è fermata qui. Mihaela, la moglie di Vittorio, che era presente sul luogo, ha tentato di documentare l’attacco con il suo cellulare, ma è stata anch’essa aggredita e minacciata. Nonostante questo, il video è riuscito a fare il giro dei media romeni, sollevando un’ondata di indignazione e portando l’ispettorato di polizia della contea di Botosani ad avviare un’indagine formale per aggressione.
Ma chi è Vittorio Quattrini? Nato a Sezze, un paese in provincia di Latina, Vittorio si è trasferito in Romania dodici anni fa con un sogno e una sfida: avviare dal nulla un’attività agricola in una terra che non conosceva. Ha investito tempo, denaro e fatica per trasformare terreni abbandonati, non coltivati dai tempi della caduta del regime di Ceausescu, in una fiorente azienda agricola. I suoi campi si estendono oggi su 360 ettari, coltivati a girasoli, mais e grano. Oltre all’agricoltura, Quattrini ha ampliato la sua attività con un negozio di materiale edile e una ferramenta, diventando un punto di riferimento economico nella regione.
Negli ultimi anni, però, la sua prosperità ha attirato l’attenzione indesiderata delle autorità locali. Dal 2018, Vittorio è stato oggetto di pressioni crescenti da parte del sindaco e del vice sindaco, che sembrano determinati a sottrargli i terreni e le attività. Nonostante queste intimidazioni, Quattrini ha sempre resistito, deciso a difendere ciò che ha costruito con tanto impegno.
L’aggressione subita è solo l’ultimo capitolo di una lunga serie di tentativi di coercizione, ma Vittorio non ha intenzione di arrendersi. «Non voglio cedere alle intimidazioni», ha dichiarato. «Ho investito quasi un milione di euro, mi sono indebitato, ma ho messo su un’attività tutta mia, che va bene. Ora il sindaco ha deciso che vuole fare l’agricoltore e sta cercando di prendersi quello che ho costruito. Ma non me ne andrò, questa è la mia vita ora».
Il coraggio di Quattrini e il video dell’aggressione hanno attirato l’attenzione delle autorità romene, ma anche della diplomazia italiana. Mentre le indagini procedono, la sua storia è diventata simbolo della lotta contro la corruzione e l’abuso di potere, dimostrando come un piccolo imprenditore possa sfidare, e speriamo sconfiggere, un sistema che sembra voler riportare indietro le lancette della storia.