Presso l’Hotel Oasi di Kufra di Sabaudia, sabato 06 maggio, ci sarà la II edizione del corso ECM “Dalla biologia molecolare alla pratica clinica: la ridefinizione delle terapie”, nato da un’idea della Dott.ssa Teresa di Palma, Dirigente UOC Oncologia DEA II livello ASL pontina in collaborazione con il Dott. Enzo Veltri, Direttore UOC Oncologia S.M.Goretti e patrocinato dalla Lilt Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – Associazione Provinciale di Latina.
“È stato durante il Covid che si è avvertita la mancanza di supporto da parte del territorio ai pazienti malati oncologici, e di conseguenza l’esigenza di creare una rete di collaborazione tra ospedale e territorio, tra università e ASL. Questo corso nasce proprio per far conoscere nel dettaglio a medici, specialisti e di base, come viene messa in atto la personalizzazione delle cure, ovvero quali sono i trattamenti che riserviamo ai pazienti oncologici, il come e il perché vengono scelti determinati farmaci e quali sono i loro effetti collaterali. ”
Ogni paziente affetto da tumore è un paziente a sé, e accanto alla diagnosi classica se ne aggiunge una molecolare che va ad indagare le eventuali alterazioni genetiche del tumore poiché alcuni di quei geni alterati possono essere l’obiettivo di terapie mirate e più efficaci.
L’anamnesi familiare e i test genomici per la predisposizione al cancro aiutano infatti le decisioni relative all’assistenza e al trattamento dei pazienti. Attualmente c’è la possibilità di individuare varianti genetiche di 27 geni significativamente correlati alla predisposizione ai tumori della mammella, dell’ovaio e del colon retto.
Un ruolo fondamentale è svolto dai medici di famiglia, che dovrebbero essere i primi a lanciare un campanello d’allarme e interfacciarsi con l’equipe ospedaliera per segnalare il paziente affetto da tumore. In questo modo si agevolerebbe il paziente stesso, che il più delle volte, dopo la diagnosi, non sa a chi rivolgersi, e si snellirebbe anche tutto il sistema, dando immediatamente il via ad un percorso di cure mirate.
Continua Di Palma:
“Purtroppo non tutti i medici generali hanno la prontezza di chiedere aiuto, oppure reindirizzano i pazienti nelle strutture della Capitale, quando potrebbero avere gli stessi servizi a livello locale, in tempi molto più rapidi. Il corso serve proprio ad educare i professionisti del settore sulle opzioni attualmente disponibili e invitare tutti gli attori coinvolti a fare Rete.”
In questo contesto è molto importante il ruolo delle associazioni, come la LILT, che fanno da tramite tra l’utenza e i medici specialisti.
Nicoletta D’Erme, Presidente della LILT di Latina afferma:
“Come LILT provinciale, condividiamo in pieno l’obiettivo del corso e sosteniamo fortemente questa nuova tipologia di percorso diagnostico e terapeutico basato sul concetto di medicina personalizzata, sempre più impattante dell’ambito dell’oncologia.
Quotidianamente mettiamo in contatto pazienti affetti da tumore o con familiarità con i medici specialisti che effettuano visite di prevenzione gratuite, e supportiamo, soprattutto dal punto di vista psicologico, i pazienti e le loro famiglie nell’affrontare l’esperienza della malattia. Sapere di avere una rete alle spalle dove indirizzare i pazienti è fondamentale”.
Rispetto allo scorso anno, il numero dei partecipanti al corso è quasi raddoppiato, e lo scopo è quello di coinvolgere attivamente un numero sempre maggiore di addetti ai lavori per rendere più informata, e quindi più funzionale ed efficace, la rete di supporto al paziente.