Per il terzo anno consecutivo il liceo Alessandro Manzoni di Latina investe in cultura digitale, ospitando i percorsi formativi ideati dai docenti universitari Paolo Ferri e Stefano Moriggi
dell’università di Milano Bicocca. Il terzo ciclo avrà inizio giovedì 9 e venerdì 10 febbraio con due incontri rivolti agli aspiranti formatori tenuti da Stefano Moriggi nelle aule attrezzate della scuola.
Paolo Ferri è professore ordinario di Didattica e di Pedagogia speciale e direttore del Laboratorio Informatico di Sperimentazione pedagogica, Stefano Moriggi è storico e filosofo della scienza ed ha dato alle stampe in questi giorni il suo ultimo saggio, intitolato Educare, bellezza e verità (edito da Erickson) nel quale riflette sulla scuola contaminando, insieme al coautore Marco Dallari, i territori della didattica con quelli dell’estetica, dell’epistemologia, dell’arte e della scienza.
La scuola che cambia
“La scuola sta vivendo una significativa fase di trasformazione – afferma la dirigente scolastica del liceo Manzoni, Paola Di Veroli – che va vissuta nella consapevolezza delle opportunità di crescita che sia la giurisprudenza scolastica che i mutamenti socio-culturali stanno offrendo agli alunni, ai docenti e anche alle famiglie. Siamo ben consci del fatto che ‘il nuovo’ può spaventare – prosegue la dirigente – e che in taluni può provocare arroccamenti su stili e pratiche consolidate; ma intendiamo investire sulla passione educativa di molti che raccolgono le sfide dei tempi e che continuano a coltivare la loro formazione professionale”.
Per un sapere dinamico
“È ormai anacronistica – dichiara la professoressa Maria Forte, che fin dal primo anno si è impegnata per concretizzare progetto – l’idea di un docente che trasmette sapere (o qualcosa che si presume tale) a degli studenti ingessati, disposti in postazioni rigide, diligenti ripetitori di formule polverose. Anche esteticamente. Penso, invece, ad un sapere dinamico, cooperativo, che offra strumenti capaci di ‘criticare’ ogni aspetto della realtà. La didattica digitale offre la possibilità – a studenti e docenti- di essere a pieno titolo cittadini consapevoli di un mondo che chiede di essere interpretato con linguaggi nuovi”.