Assunto dall’azienda speciale Abc, insieme agli altri dipendenti (a tempo indeterminato) della fallita Latina Ambiente, e dopo tre mesi licenziato… La notizia era arrivata in commissione Ambiente, nella seduta del 16 aprile 2018, per bocca dell’allora direttore generale di Abc Michele Bernardini che informava i consiglieri comunali, senza spiegarne le ragioni, di un licenziamento e relativo ricorso da parte del dipendente.
In questi giorni il giudice Simona Marotta ha fissato l’udienza per l’11 giugno 2019. A chiamare in causa l’azienda speciale del Comune di Latina, titolare del servizio di igiene urbana, è stato l’avvocato giuslavorista del Foro di Latina Fabio Leggiero in rappresentanza del 48enne che a metà marzo è stato messo alla porta per una storia di presunta infedeltà. L’uomo, assunto dalla Latina Ambiente nel 1998 aveva servito l’azienda presso l’area Risorse Umane anche durante la difficile fase dell’esercizio provvisorio affidato alla curatela fallimentare e poi, in virtù dell’acquisto del ramo d’azienda della fallita società da parte di Abc, era stata assorbito dal nuovo gestore del servizio rifiuti a far data dal primo gennaio 2018 con le stesse mansioni svolte con il vecchio datore di lavoro. Cosa è intercorso tra l’inizio dell’anno fino al giorno del provvedimento espulsivo? Assolutamente nulla, perché al lavoratore licenziato sono stati contestati fatti risalenti a 13 anni fa.
Il 48enne sarebbe risultato in debito con la Latina Ambiente per un prestito in bonis attivato nel 2005 e non del tutto saldato. Il dettaglio, pari a circa 20mila euro, non era sfuggito alla curatela fallimentare, subentrata il 16 dicembre 2016, che sul finire della sua gestione, rinunciando di fatto all’azione disciplinare, aveva così deciso di mettere in mora il dipendente il quale si era mostrato disponibile a trattenute sullo stipendio e rinuncia alle somme accantonate per il Tfr. Con l’arrivo dell’Abc, il management dell’azienda speciale entra a conoscenza del fatto ponendolo alla base di un licenziamento per giusta causa in aggiunta alla contestazione di premi di produzione, risalenti sempre al periodo della Latina Ambiente.
Per l’avvocato Leggiero il suo assistito è vittima di un licenziamento illegittimo e al giudice ha chiesto la condanna del presidente del consiglio di amministrazione dell’Abc all’immediata reintegra del ricorrente nel posto di lavoro precedentemente occupato, con stessa qualifica e stesse mansioni precedentemente svolte, e al pagamento di un’indennità risarcitoria pari a 12 mensilità oltre al versamento dei contributi dal giorno del licenziamento alla sua reintegra.
L’avvocato Leggiero nell’atto di impugnativa cita una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha statuito che la manifesta insussistenza del fatto si verifica anche allorquando la contestazione dell’addebito è stata formulata al lavoratore con un ritardo abnorme che è manifestatamente estraneo al sistema voluto dall’articolo 7 della legge 300/70, il quale si incentra sul principio della immediatezza della contestazione.
L’udienza è fissata al prossimo anno, mentre l’Abc resta con il nervo scoperto sulla delicata questione delle assunzioni. Dopo aver superato la diffidenza sulla legittimità della procedura dell’assunzione in blocco dei dipendenti della fallita Latina Ambiente (Azienda speciale è interamente di proprietà del Comune e quindi le assunzioni, secondo una parte della politica e anche per l’ideatore del progetto, il professor Lucarelli, dovevano passare per un avviso pubblico), l’Abc è sotto accusa per non aver garantito un posto di lavoro anche a tutti gli interinali. Restando al caso del 48enne licenziato, la politica curiosa potrebbe domandarsi anche con quante unità lavorative è stato sostituito.