Colpo di scena questa mattina in Tribunale dove era attesa la discussione davanti ai giudici del Riesame del ricorso presentato dalla Acea Ambiente, attuale proprietaria del sito di compostaggio ex Kyklos sito ad Aprilia in via Le Ferriere, per la richiesta di dissequestro. I sigilli erano scattati il 14 dicembre 2017 con un provvedimento urgente firmato dal sostituto procuratore Luigia Spinelli, al termine di indagini affidate ai carabinieri di Campoverde e ai carabinieri forestali della stazione di Cisterna e del Nipaf di Latina, per i miasmi -prodotti dall’impianto di trasformazione dei rifiuti organici – ritenuti pericolosi per la salute pubblica. Pochi giorni dopo il Gip Pierpaolo Bortone aveva convalidato il sequestro, disposto dal Pm anche per l’”evidenza” di gravi indizi di reità in merito al reato di cui all’articolo 674 del Codice penale – si legge nel decreto di sequestro – tenuto conto del fatto che numerose persone (compresi gli ufficiali di polizia giudiziaria che hanno effettuato i sopralluoghi) hanno riferito in modo chiaro e preciso la natura degli odori molesti, la loro persistenza e in taluni casi la loro insopportabilità, la loro evidente riferibilità all’impianto di compostaggio della società Kyklos srl e ora di Acea Ambiente Srl. Parole pesanti come un macigno, che devono aver scoraggiato la difesa messa in campo da Acea Ambiente. E’ intuibile infatti che il dissequestro non possa passare per investimenti importanti da effettuare all’interno dell’impianto per superare la causa di emissione dei cattivi odori.
Questa mattina, mentre era prevista l’udienza di Riesame, il comitato “No miasmi”, rappresentato da cittadini che risiedono tra Aprilia e Nettuno, ha manifestato pacificamente in piazza Bruno Buozzi, davanti al Tribunale di Latina. Striscioni e cartelli per la difesa della salute umana.
Intanto i sindaci, in provincia di Latina, sono in rivolta per la cosiddetta emergenza “organico”: due impianti di compostaggio sotto sequestro, Sep di Pontinia e Kyklos di Aprilia, e Comuni a caccia di siti in tutt’Italia per il conferimento della frazione organica dei propri rifiuti urbani. E’ di ieri una lettera sottoscritta da 19 primi cittadini pontini, su un totale di 33, con la quale si chiede al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti interventi urgenti al fine di alleviare il disagio dei Comuni costretti a sopportare costi aggiuntivi derivanti dal trasporto fuori zona. E l’emergenza è già davanti le abitazioni di diversi centri pontini. Qualcuno inizia a lamentare, ad esempio tra San Felice Circeo e Sabaudia, che è saltato il ritiro dell’organico e ci si chiede perché.
Recentemente la Recall è stata autorizzata a trattare rifiuti umidi e a produrre biometano per 15 anni. Una follia per Associazione Italiana Medici per l’Ambiente, Sezione di Latina, che attraverso il suo presidente, il dottor Pasquale Milo, esorta le istituzioni (Provincia e Sindaco di Latina) a fare tutto ciò che è nelle loro possibilità per bloccare la costruzione di tale centrale.