“Da gruppo di inesperti della politica a formazione di governo. L’impatto è stato davvero duro”. Marina Aramini, consigliera comunale di Latina Bene Comune, vice presidente del Consiglio comunale e presidente della commissione Affari istituzionali del Comune di Latina, si racconta e racconta la sua maggioranza targata Lbc attraverso una nostra intervista su politica e amministrazione, a tre anni e tre mesi dall’insediamento della squadra che voleva scrivere un libro nuovo.
Consigliera, quanto è cambiata Lbc dall’inizio della consiliatura ad oggi? Lbc è ancora un movimento politico o è relegata al solo gruppo consiliare?
“Lbc è certamente cambiata. Nessuno aveva un’esperienza significativa in politica. Latina Bene Comune è nata principalmente da persone che avevano esperienza nel mondo dell’associazionismo. Per una congiunzione astrale abbiamo vinto le elezioni amministrative del 2016 e da comitato elettorale, il movimento ha dovuto fare i conti con una formazione di governo. L’impatto è stato durissimo e questo ha comportato un rallentamento nelle attività politiche del movimento civico, con conseguente allontanamento di molti sostenitori. Il movimento è rimasto nel limbo. Oggi lo stiamo riattivando e si continuano a fare i forum. Abbiamo vissuto periodi di calo che stiamo provvedendo a superare”.
Perché l’accordo politico con il Partito democratico (è solo colpa del Pd?) o con altri soggetti politici non è stato ancora sottoscritto?
“Partecipo poco alle riunioni su questo tema. Io credo che il Pd abbia difficoltà al suo interno, non si mettono d’accordo tra di loro, e che con il Movimento cinque stelle si ha invece la difficoltà a trovare un interlocutore, un referente per così dire ‘abilitato’ ad un’eventuale trattativa politica”.
L’apertura ad altre forze politiche la ritiene utile per la conclusione di questa consiliatura e per il futuro elettorale? Lei si ricandiderà?
“Non sono entusiasta dell’accordo con il Pd durante la consiliatura. Avrei preferito allargare anche con i M5S, che evidentemente abbiamo difficoltà ad incontrare, e con altre forze moderate. Penso, comunque, che sia giusto guardare al prossimo futuro creando un’alternativa compatta a Lega e Fratelli d’Italia. Mi ricandiderò? Forse sì. Ci penso. Il problema è farsi votare”.
Consigliera, lei ha sempre dichiarato di non essere il soldatino dell’azienda speciale Abc. I ritardi nella promessa di un servizio migliore sono sotto gli occhi di tutti, ma c’è anche qualche inadempienza che vale la pensa sottolineare anche da un punto di vista politico. Ad esempio, la mancata istituzione del comitato di vigilanza. E’ caduto nel dimenticatoio? In un Consiglio comunale dello scorso anno, fu perentoria.
“Ribadisco che non non sono un soldatino di Abc, mi sento un soldatino dell’idea di azienda speciale. E’ stata un’idea che mi ha entusiasmata molto. Le lentezze sono evidenti, mi dispiacerebbe perderla. La sentenza del Consiglio di Stato su De Vizia ci ha rimotivato. Sul comitato di controllo so che Abc ha provveduto a inviare al Comune la dovuta specifica nota regolamentare per la partecipazione civica. Ora il Comune dovrà fare il suo, un avviso pubblico per la costituzione di questo comitato. Abc ha fatto il suo. La patata bollente… è passata al Comune”.
Gli operatori balneari hanno smontato i chioschi anche quest’anno. Perché? C’è una ragione tecnica, ma non pensa che si tratti anche di un fallimento politico della maggioranza di questa città?
“Noi abbiamo fatto un po’ di tutto affinché gli imprenditori potessero avere l’opportunità che la legge dello Stato ha previsto. Il non smontaggio, legato a troppe certificazione e paletti credo che li abbia scoraggiati”.
Con l’urbanistica Lbc sta ancora all’anno zero. Qual è il principale ostacolo, secondo lei?
“L’urbanistica è un problema per moltissime città. A Latina ha assunto dimensioni abnormi. Una città devastata nel tempo e ne sono un esempio i borghi, la Marina, l’abusivismo e l’edificazione senza una direzione. Molto tempo si è sprecato a cercare di capire come fare, creando ulteriori criticità in un settore delicato. Con l’arrivo del commissario Barbato sono stati annullati sei piani particolareggiati e soltanto di recente il Consiglio di Stato ha posto, come avete scritto voi, una pietra tombale sugli stessi strumenti ritenuti illegittimi. L’ufficio di Piano, che è stato istituito, spero possa decollare al più presto”.
I dipendenti comunali sono andati dal Prefetto per rimediare allo strappo con l’amministrazione in merito alle progressioni orizzontali. L’Avvocatura del Comune ha fatto causa al Comune, molti dipendenti hanno scelto altri enti in cui prestare servizio. Le responsabilità di tutto ciò sono state attribuite dall’opposizione alla coppia Iovinella-Briganti o viceversa. Come maggioranza vi siete mai posti questo problema? Lei cosa dice?
“Questo Comune è pieno di guai. A cominciare dalla carenza della pianta organica. E’ vero, sì è dato molto risalto alla ‘coppia’ e ci siamo posti il problema, ma la verità è che la questione del ‘personale’ è molto complessa e presenta problematiche poliedriche, contrattuali, sindacali e di carenze numeriche. Questa amministrazione ha introdotto nuove procedure, dettate anche dall’anticorruzione. Si tratta di procedure rigide. Diversi dipendenti se ne sono andati, ritengo, per fatti personali, e quelli che sono rimasti, in parte, hanno avuto difficoltà a rapportarsi con le nuove regole. Nuove regole che avrebbero dovuto richiedere una maggiore comunicazione in questi anni. Si è dato tanto spazio alle procedure e l’assenza di comunicazione ha creato rigidità. Lo stesso dicasi per l’Avvocatura. Sono state cambiate le regole, e senza una appropriata comunicazione la reazione è stata quella di un ricorso al Tar. Vedremo come andrà a finire. Finora i ricorsi hanno dato ragione al Comune (grazie all’avvocatura, ndr)”.
Consigliera Aramini, cosa ne pensa del fatto che anche questa amministrazione si ritrova, a distanza di tre anni, ad assegnare gli impianti sportivi senza bando?
“Gli impianti sportivi come altre cose sono il simbolo di una gestione sciatta, per usare l’espressione dell’ex questore di Latina Giuseppe De Matteis. Molte società sportive sono state, nel tempo, abituate a fare interventi di ristrutturazione e si è perso di vista il conto di ciò che dovevano scontare. Per questa ragione si è avuto difficoltà ad emanare i bandi per le assegnazioni. Si sono accavallate troppe questioni”.
Lei si è fatta un’idea del perché il teatro ancora è chiuso?
“Non vorrei ripetermi sul quelli di prima, perché ormai sembra diventata una barzelletta. Il teatro non aveva l’agibilità. Il commissario Barbato ha sollevato perplessità. Io mi domando piuttosto come sia stato possibile che fino a tre ani fa il teatro di Latina sia stato utilizzato. E neanche a dire che sia cambiata la normativa antincendio. I vigili del fuoco hanno richiesto documentazioni e interventi specifici che stiamo cercando di fornire ed eseguire. Ma non è semplice”.
Non pensa che la città meritasse di più di quello che ha dato l’amministrazione Lbc? In fondo vi siete candidati con una proposta amministrativa.
“Tante cose le abbiamo fatte. Abbiamo dato più peso al motore, come dice giustamente il sindaco, che non alla carrozzeria. Questa amministrazione ha fatto resuscitare la parola bando. Abbiamo messo a bando il servizio di trasporto pubblico locale, l’illuminazione, il verde; si stanno infilando tante cose. L’errore di fondo è stato non comunicare alla città le difficoltà incontrate. E sono state molte, soprattutto per un movimento civico, bello e libero dai partiti, che non ha referenti in Regione o al Governo. Ci siamo aperti poco ai cittadini. Non ci siamo preoccupati di creare consenso né attraverso la condivisione degli ostacoli né attraverso la comunicazione delle nostre conquiste. Io credo che a questa amministrazione vada riconosciuto il fatto di aver creato discontinuità con il passato. La legalità non è soltanto seguire le leggi ma offrire pari opportunità, offrire al cittadino procedure chiare per avere le stesse opportunità dell’altro. Questo il merito di questa amministrazione: discontinuità con il passato, fatto salvi eventuali errori.”.