Dopo la decisione del sindaco Matilde Celentano di non concedere più il patrocinio al Lazio Pride, in programma il prossimo 8 luglio a Latina, non si é fatta attendere la replica degli organizzatori.
Questo é il comunicato dei portavoce Anna Claudia Petrillo e Valerio Vitale:
“Gentile Sindaca,
Siamo felici che il nostro documento sia stato accuratamente letto.
E ci teniamo a sottolineare che non solo non c’è nessuna strumentalizzazione, tanto meno una ricerca di visibilità.
La richiesta di Patrocinio è stata invitata in data 29 maggio e non ha seguito nessuna richiesta per mezzo stampa. E il nostro documento politico è pubblico sui nostri canali.
Il Lazio Pride non viola le leggi manifestando, ma chiede un avanzamento in termini di diritti, tutele e riconoscimento: le nostre rivendicazioni, da sempre, sono volte a modificare e/o proporre leggi diverse da quelle esistenti. Fin dai tempi in cui la comunità omosessuale era costretta a nascondersi per non essere ridotta al confino.
Continueremo a lottare per i nostri figli e per le nostre figlie, al di là del modo in cui sono stati concepiti. Come abbiamo specificato nel nostro precedente comunicato che torniamo a citare “È chiaro che una Sindaca deve seguire le leggi dello Stato”. Non le abbiamo quindi mai chiesto di violare le leggi, ma se si fosse esposta per colmare e normare questo vuoto legislativo. Come stanno facendo altri sindaci, anche della sua parte politica.
Non solo, in riferimento alla sua lettera, è da specificare che ci sono persone che durante il loro percorso scolastico avvertono un’incongruenza di genere quindi percepiscono un’identità diversa rispetto a quella che corrisponde al sesso assegnato alla nascita; per queste persone continueremo a chiedere l’istituzione della carriera alias negli istituti scolastici, che oggi ricordiamo in Italia sono più di 200.
Nessuna violazione, ma una richiesta che va incontro al benessere delle persone, nel rispetto dell’articolo 3 della nostra costituzione.
Patrocinare o no la manifestazione significa dire alle persone della comunità che questo comune intende supportarle e che i diritti civili non hanno colore politico.
Siamo comunque convinti che questa amministrazione abbia perso un’occasione importante per rappresentare tutte e tutti.”