“Ranieri dovrebbe leggere le carte e studiarle per evitare di dire stupidaggini”. L’ex sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo scende in polemica con l’amministrazione di Latina Bene Comune e in particolare con l’assessore al Patrimonio che nei giorni scorsi ha lanciato accuse nei confronti del centrodestra sullo svuotamento del centro storico (leggi qui).
“Caro assessore Emilio Ranieri, le vorrei ricordare che se il Comune di Latina è proprietario dell’ex garage Ruspi, dell’ex Monopolio dello Stato (acquisito per i laboratori della facoltà di Ingegneria, poi utilizzato per la Protezione civile) e dei capannoni del Consorzio Agrario (dove oggi si trova il mercato coperto quando invece lo avevamo acquisito per farne un auditorium e la biblioteca universitaria) lo si deve al centrodestra”, replica Zaccheo.
E a proposito dell’ex Intendenza di Finanza acquisita da un privato, Zaccheo afferma che “la società incaricata per la cartolarizzazione dell’immobile bypassò il Comune, non gli riconobbe il diritto di prelazione vendendolo alla Pirelli”. “In Comune ci sono lettere di fuoco tra l’amministrazione comunale e la società in questione, Ranieri dovrebbe informarsi prima di lanciare accuse”. Stessa cosa, racconta l’ex primo cittadino, capitò per la palazzina accanto alla stazione ferroviaria: “Una società collegata alle ferrovie dello Stato l’ha venduta ad un privato senza dare la possibilità al Comune di esercitare il diritto di prelazione. Avevamo approvato anche una variazione di bilancio”.
“Per quanto riguarda la sede dell’ex Catasto – aggiunge Zaccheo -, Ranieri dovrebbe sapere che non sono più sindaco di Latina da dieci anni e fino a quando lo sono stato lì c’era il Catasto”.
L’ex primo cittadino non ci sta. E a Ranieri rimprovera anche il fatto che “certe cose dovrebbe saperle visto che il padre è stato assessore nelle precedenti amministrazioni comunali”.
“Se la Facoltà di Medicina si trova all’ex mattatoio, se la facoltà di Ingegneria si trova all’ex distretto militare e il campus di Economia all’ex campo profughi – afferma Zaccheo – è grazie al sindaco Ajmone Finestra, al sottoscritto Zaccheo e al senatore Riccardo Petrizzi. Perché le acquisizioni al patrimonio comunale di tutti questi beni immobiliari sono avvenute a costo zero per l’ente municipale, sono avvenute grazie ad emendamenti proposti in sede di approvazione delle leggi finanziarie”.
L’ex sindaco torna ad attaccare “l’amministrazione Coletta che nel mentre in tre anni non ha fatto niente per salvaguardare il patrimonio storico della città si permette di sparare sentenze su chi l’ha preceduta”.
“E allora parliamo dell’accordo di programma per Palazzo M, pubblicato sulla gazzetta ufficiale”, insiste l’ex primo cittadino. “In base a questo accordo – spiega – il Comune avrebbe ottenuto Palazzo M, la Casa del Combattente, il Circolo Cittadino e tutte le case cantoniere in cambio dell’Icos. Poi sono passati due commissari prefettizi e due sindaci, l’ultimo appunto Coletta. In una pubblica conferenza lui e l’ex segretario di Lbc, Pietro Gava, dissero che avrebbero ripreso in mano la questione di Palazzo M. Oggi a distanza di tre anni, mi domando cosa abbiano fatto il sindaco e le sue giunte per portare a termine l’acquisizione di palazzo M”.
Un fiume in pieno Zaccheo, che a proposito delle case cantoniere acquisibili attraverso l’accordo di programma per Palazzo M precisa che fa eccezione quella di Borgo Sabotino, acquistata a un prezzo bassissimo investendo i fondi del ristoro nucleare. “Abbiamo lasciato anche i soldi per ristrutturarla (abbiamo lasciato anche i fondi per la ristrutturazione dell’ex garage Ruspi) e oggi è un gioiello. Peccato che l’amministrazione comunale di Lbc non abbia ancora capito cosa farne”.
“A Ranieri vorrei ricordare che quanto l’Albergo Italia ha chiuso in città governava la Democrazia Cristiana”, mentre per l’immobile dell’ex Banca d’Italia Zaccheo si augura che l’amministrazione vada al più presto in Consiglio comunale con una proposta che disciplini urbanisticamente quel solo isolato in modo da scoraggiare operazioni di natura privatistica.
“E visto che Coletta e quelli di Latina Bene Comune fanno parte di Piazza Grande, perché non chiedono a Zingaretti di intervenire come Regione Lazio per l’acquisizione dello stabile di piazza delle Libertà prima che finisca nelle mani di privati? Dimostrino che abbiano questa capacità”.