Volano gli stracci all’interno del Partito democratico. Il presidente Mauro Visari esterna tutto il suo disaccordo sull’indicazione di “due perfetti sconosciuti” per la nomina di assessori della giunta del sindaco Damiano Coletta, a fronte dell’allargamento della maggioranza di Lbc. E annuncia, in qualità di presidente del partito, di voler cercare nei prossimi giorni un chiarimento sull’accaduto presso la segreteria regionale. Alla faccia della condivisione dei nomi, Alessandro Patti e Alessandra Bonifazi, attorno ai quali le diverse anime del partito avrebbero dichiarato “cessato il fuoco”.
Visari argomenta la sua forte presa di posizione con un lungo intervento.
“Non sono d’accordo, no proprio non lo sono”
“Il Pd dopo una gestazione di un anno e mezzo finalmente decide di chiudere l’accordo col movimento Latina bene comune. Una decisione che auspico e a cui ho lavorato da mesi. L’idea è quella di riunire un popolo che si è diviso e disperso, quello di centrosinistra e se possibile, ampliare il dialogo ad altri mondi come i 5 stelle e i moderati. Quando un partito si tuffa in un progetto simile a poco più di un anno dal voto spende e impegna la propria classe dirigente ai massimi livelli, si fa rappresentare da chi quotidianamente da anni rappresenta l’immagine, la storia, la credibilità del partito. A Latina non è così, i due assessori indicati sono due perfetti sconosciuti. Una non è nemmeno di Latina (Bonifazi, ndr), l’altro ha ricoperto ruoli marginali (Patti, ndr). Fermo restando che si tratti di persone rispettabilissime, non hanno nemmeno un curriculum che ne giustifichi il coinvolgimento. Si tratta di persone le cui qualifiche principali sembrano essere che l’una è “vicina a Moscardelli” l’altro a “Cozzolino”. Un po’ poco francamente! Non ce l’ho con loro ovviamente, ma la scelta operata è inaccettabile per due motivi”.
“Una scelta inaccettabile per due motivi”
“1) E’ stato concesso a Moscardelli di esprimere un nome, proprio a lui che ha osteggiato l’accordo in ogni fase ritardandone la conclusione di oltre un anno. Al contrario, penso che i nomi scelti dovessero rappresentare qualcosa in più che questa o quella cordata interna. 2) Si umilia una classe dirigente latinense cresciuta e formatasi nel partito e nelle istituzioni locali negli ultimi 20 anni. Penso che questo partito conservi ancora credibilità grazie alla presenza di figure come Sarubbo, Zuliani, Ranaldi, e molti altri. Persone che generosamente continuano ad assicurare ad un Pd che li soffoca, impegno gratuito e generoso. Che senso ha fare politica nel Pd se il primo che passa viene preferito a te? Che senso ha l’impegno, lo sforzo tenace, se i tuoi compagni di partito hanno come obbiettivo principale affossare te e non gli avversari?”
“Il segretario provinciale”
Ed è a questo punto che Visari alza il dito e lo punta contro il segretario provinciale del Pd.
“Il pensiero corre a Moscardelli – si legge nel lunghissimo intervento di Visari -, eletto pochi mesi fa segretario provinciale ‘temporaneamente fino alle europee per favorire il ricambio generazionale’ (lo disse lui) – sottolinea – e che non solo non accenna a volersi dimettere, ma questo ricambio lo vuole impedire. Si tratta di dirigenti egoisti, che non pagano mai il conto degli errori che fanno. Errori che sono stati innumerevoli in questi anni, portando il Pd a sicura sconfitta anche nelle condizioni più favorevoli. Da parte loro un mix di irresponsabilità ed egoismo che hanno di fatto marginalizzato il Pd. Il loro unico sport è il galleggiamento nella dinamiche del potere, capaci di fare sponda con chiunque pur di conservarlo. Da Fazzone a Tiero passando per Coletta (se proprio li si obbliga ad un accordo!), l’importante è che si gestisca. Non importa come e per fare cosa. Mi sento sempre più lontano da questo Pd ostaggio di logiche egoiste oltre che di figure che fanno del cinismo la cifra della propria politica. La segreteria Moscardelli ha reso questo partito fermo, stagnante, appoggiato sui suoi post prolissi. Un partito senza aspirazioni e autoreferenziale. Un segretario che sembra ignorare l’emorragia continua di iscritti e dirigenti verso Lbc, verso Italia Viva e addirittura verso la Lega.
“La grande coalizione”
“L’errore clamoroso di Moscardelli è, tuttavia, proprio politico – continua Visari -: aver pervicacemente cercato un accordo innaturale con Forza Italia, invece di lavorare alla grande coalizione per Latina fatta dalle forze civiche e di centrosinistra. Quella coalizione fatta di gente perbene e di bene comune, in grado di difendere il cambiamento imposto da Coletta alla politica cittadina. Non ci sto più, sarei bugiardo con me stesso e con le tante persone perbene che si aspettano qualcosa di meglio dal Pd se tacessi in questo frangente. Questi assessori non mi rappresentano, questo non è l’accordo che auspicavo e per il quale ho lavorato, chi l’ha concluso non l’ha fatto in nome e per conto mio ma solo per il proprio interesse politico personale. Preciso che il mio nome non è mai stato in ballo per l’assessorato, quindi a muovermi in queste considerazioni non è la delusione personale”.
“Il chiarimento”
“Da presidente del Partito – conclude Visari – nei prossimi giorni cercherò un chiarimento sull’accaduto presso la segreteria regionale. In quella sede voglio spiegare la situazione drammatica nella quale versa il partito, mortificato nelle sue aspirazioni e tradito nella sua classe dirigente per mano di irresponsabili egoisti, che stanno di fatto negandogli il futuro per assicurarsene uno che non meritano. Al segretario regionale parlerò inoltre della condizione di abbandono di molti circoli, dell’assenza di politica e programmi, dell’emorragia di iscritti, dirigenti e simpatizzanti, di come la guerriglia tattica costante abbia soffocato la libera espressione e l’impegno individuale. Solo dopo potrò decidere quale sarà il mio rapporto futuro col Pd e soprattutto se avrò ancora voglia di avere un rapporto con questo Pd“.