Lucky si era messo in mezzo per difendere le sue amiche dall’orco e per questo è stato massacrato di botte e gettato in un cassonetto agonizzante. La storia che due mesi fa ha suscitato tanta rabbia e commozione a Latina svela oggi risvolti inimmaginabili che vanno ben oltre la bestialità umana sconosciuta al mondo animale. Il presunto autore dell’ignobile maltrattamento ai danni del cagnolino è stato arrestato oggi pomeriggio, in quanto ritenuto responsabile di una serie di violenze avvenute all’interno delle pareti domestiche. Vittime la moglie, di stupro, e le figlie, anche minorenni, costrette ad assistere agli atti sessuali del padre perfino con una gallina. All’uomo, Luigi S., 69enne, residente a Latina, è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il provvedimento del Gip Pierpaolo Bortone è scaturito dall’esito degli accertamenti svolti dal Nucleo investigativo dei carabinieri forestali di Latina (Nipaaf) avviati a seguito della denuncia sporta dall’associazione “Amici del cane” di Latina che aveva soccorso il cagnolino Lucky, trovato all’interno di un cassonetto con il muso legato, chiuso dentro un sacchetto poi morto per gravi lesioni al cranio. I forestali hanno seguito la pista indicata dalla onlus, verificando tutta una serie di testimonianze che purtroppo si sono rivelate dai contenuti osceni. Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano – che ha chiesto la misura cautelare, ottenendola – avrebbero acquisito anche un video ripreso dalla maggiore delle figlie dell’uomo che lo immortalava durante alcune delle sue scabrose azioni.
Gli investigatori, ad avvio delle indagini, hanno individuato sin da subito l’abitazione presso la quale sarebbe avvenuto il pestaggio del cagnolino. Tuttavia i componenti del nucleo familiare residente presso lo stesso civico, pur ammettendo la presenza della bestiola da quelle parti, avrebbero assunto inizialmente un atteggiamento stranamente poco collaborativo tanto da spingere il Pm Miliano ad intervenire in prima persona ascoltando le diverse persone informate dei fatti. Da qui la verità sconvolgente ricostruita attraverso testimonianze choc combacianti tra di loro e una serie di indizi a carico del 69enne che negli anni avrebbe costretto moglie e figlie a vivere un incubo senza fine. Neanche il cagnolino era riuscito a difenderle e ha pagato con la vita il suo gesto eroico contro l’orco.