Il problema non sarebbe esteso a tutta la città di Latina ma limitato a casi limite. Parola dell’assessore all’Ambiente Roberto Lessio. Parliamo del problema, sollevato attraverso un’interrogazione presentata dai consiglieri Matteo Coluzzi, lista Forte, ed Enrico Forte, lista Pd, relativamente alla necessità di bonifica dei luoghi infestati da colonie di colombe e piccioni, in particolare in via Bachelet e presso le case Gescal quali zone di Latina più colpite dalla problematica. I consiglieri hanno chiesto anche un impegno di bilancio, con capitolo ad hoc, “perché in futuro non si ripeta lo stato di emergenza attuale” determinato da condizioni di scarsa igiene e da danni al patrimonio comunale e dei privati cittadini.
L’assessore Lessio, questa mattina al question time, ha risposto all’interrogazione relegando la problematica a situazioni particolari e non generali poiché Latina starebbe al disotto della soglia di allarme: 300/400 volatili a chilometro quadrato. Ha anche detto di non essere a conoscenza dell’emergenza di via Bachelet e delle case Gescal, ma di aver appreso di un caso limite relativo ad un’abitazione in stato di abbandono di via Cori. Gli eredi della proprietaria dell’immobile, un’anziana donna deceduta – ha detto Lessio – non hanno messo in sicurezza l’abitazione, lasciando le finestre aperte e favorendo così l’ingresso di piccini che nel corso degli anni, oltre a riprodursi, hanno riempito le stanze di guano. Insomma, una situazione esplosiva denunciata al Comune da alcuni condomini. La situazione sarebbe stata parzialmente risolta attraverso un’ordinanza che prevedeva, oltre alla messa in sicurezza della casa, anche la bonifica. A quanto pare chi aveva le chiavi dell’appartamento, dichiarandosi non proprietario, avrebbe provveduto a chiudere le finestre, mentre nel palazzo, ed in particolare nell’abitazione sottostante, i condomini stanno pagando la “convivenza” con scarafaggi e pidocchi che ritengano provenire dalla casa dei piccioni. Un’emergenza che il Comune starebbe cercando di risolvere. Altro caso limite, emerso dalle parole dell’assessore Lessio, è rappresentato da un’invasione di piccioni all’interno del capannone dell’Intermodale di Latina Scalo scoperta proprio da un suo sopralluogo.
Per quanto riguarda gli interventi di pulizia delle aree pubbliche derivante dello “sporco” lasciato da piccioni e colombi, Lessio ha riferito che la competenza è della Latina Ambiente. In quanto all’impegno di bilancio, ha detto – scherzando – che la domanda andrebbe posta all’assessore alle Finanze ma che comunque l’impegno sarebbe stato assicurato in termini di prevenzione.
Per il consigliere Coluzzi, che ha esposto l’interrogazione, resta da chiarire chi debba pagare i danni arrecati ai diversi beni. L’esponente di opposizione non è rimasto per niente soddisfatto delle risposte dell’assessore Lessio, come riportato in una nota stampa diffusa nel pomeriggio di oggi. “Durante la seduta del question time – si legge – si è discusso relativamente alla mozione argomentata dal sottoscritto relativamente ai numerosi esposti, articoli di stampa in merito e le segnalazioni da parte di cittadini che richiedono interventi urgenti per ridurre le colonie di colombi in ambiente urbano e la bonifica igienico sanitaria a causa di un grave inquinamento biologico. Le deiezioni di tali animali, oltre ad imbrattare la pavimentazione e le persone presenti, costituiscono uno dei più importanti vettori di malattie trasmissibili dal piccione all’uomo, quali la Salmonellosi e la Chlamydiosi; oltre ai danni procurati al patrimonio pubblico e privato, è stato rilevato che all’interno delle colonie di volatili vi è frequentemente una presenza di ectoparassiti come zecche, cimici, pulci ed acari, causa in molte occasioni di significative infestazioni. La comunità scientifica – continua Coluzzi – e gli organi tecnici ufficiali come l’Infs (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) concordano nel ritenere la competenza in materia di gestione di tali animali va individuata nell’amministrazione comunale competente per territorio, d’intesa con i Servizi Veterinari delle A.S.L. (cfr. nota INFS 6645/T-A18 del 28/11/1996). Dunque, l’interrogazione odierna era finalizzata a conoscere quali strumenti verranno messi in atto dal sindaco e dalla giunta in risposta all’emergenza suscitata da cittadini che hanno riscontrato anche problemi respiratori da parte di bambini ed anziani”.
“La risposta dell’Assessore all’ambiente – conclude Coluzzi – si è concentrata su un preciso precedente in via Cori, tuttavia di natura privata, riguardante l’introduzione delle colonie all’interno di un appartamento non abitato. Oltre alla descrizione delle peculiarità relative ad altre specie di uccelli (dagli storni agli allocchi, cosa non richiesta nell’interrogazione) non sono state fornite risposte dettagliate riguardo agli strumenti che verranno messi in atto per risolvere tempestivamente tale problematica. Personalmente mi è sembrato doveroso portare nell’aula consiliare un’istanza presentata da un nutrito gruppo di cittadini, riprendendo una buona pratica della politica spesso andata persa ovvero quella di andare nei quartieri e nelle strade per appurare personalmente tali criticità, seppur di tipo ordinario ma che meritano una risposta immediata ponendo l’attenzione non solo sui “grandi temi” bensì anche su quelli che riguardano la quotidianità dei cittadini. Per questo motivo mi auguro che al più presto venga fatta chiarezza a riguardo e venga definita una linea di intervento per porre rimedio all’attuale emergenza igienico sanitaria”.
Qui la risposta all’altra interrogazione all’ordine del giorno del question time di oggi.