Sopralluogo della Polizia Locale di Latina in un cantiere edile di via Nascosa. Si tratta dello stabile che dovrebbe ospitare i migranti di Casal delle Palme, altro centro di accoglienza straordinaria sito lungo la via Appia in chiusura, come annunciato la scorsa settimana dall’assessore Patrizia Ciccarelli in occasione del question time.
La struttura, collocata in strada Mortellette, traversa di via Nascosa, dovrebbe accogliere un centinaio di persone, le stesse ospiti di Casal delle Palme, mentre quelle alloggiate, una sessantina in tutto, presso il Cas dell’hotel della Ville, anche questo chiuso, sono state destinate in altri comuni.
La notizia diffusa dall’assessore sembrava essere un raggio di sole a fronte delle politiche messe in atto dall’amministrazione comunale per “convertire” il più possibile l’accoglienza attraverso l’adesione allo Sprar. E invece ha attivato i campanelli di allarme. In via Nascosa non l’hanno presa bene perché a poche centinaia di metri dallo stabile, ora oggetto di accertamento da parte degli uomini del comandante Francesco Passaretti, è già attiva un’altra piccola struttura adibita a Car e le cose non vanno troppo bene, a cominciare da questioni igienico-ambientali. E così hanno rappresentato, attraverso esposti al Comune e alla Procura della Repubblica, i loro dubbi soprattutto in termini di autorizzazioni edilizie per l’ampliamento in corso. In strada Mortellette, una preesistente abitazione di circa 150 metri quadrati, poi diventati 200 una quindicina di anni fa, sarebbe in corso un ampliamento fino a mille metri quadrati. E’ tutto regolare? Ci si trova di fronte ad un’abitazione o ad una struttura con caratteristiche alberghiere?
L’esposto è arrivato in Comune venerdì 17 novembre, il giorno successivo all’annuncio dell’assessore Ciccarelli, e subito sono partiti i vigili urbani. “Sia nella giornata di venerdì sia in quella odierna – fa sapere il capogruppo di maggioranza Dario Bellini -, sono stati effettuati dalla Polizia Locale due sopralluoghi utili a chiarire se i progetti di ampliamento presentati rispondono alle norme urbanistiche vigenti. Il direttore dei lavori è stato convocato negli uffici comunali nella giornata di domani”.
“I residenti lamentano l’incongruità tra i metri quadri del terreno di proprietà e l’estensione attuale della villa”, aggiunge Bellini. Ma intanto CasaPound, con due post pubblicati su Facebook, afferma che lo stabile in questione è privo di collegamenti alla rete fognaria. Una circostanza che da sola non significherebbe nulla dal momento che in zona sono tante le abitazioni che, sprovviste di allaccio alle fogne, provvedono attraverso fossa biologica. Si tratta di vedere però se l’abitazione in cui sono in corso i lavori di ampliamento ne è provvista e se è in grado di contenere liquami con presenze ben lontane da qualsiasi unità abitativa: sono attesi almeno cento migranti. Marco Savastano, referente di CasaPound Latina, porta a conoscenza che presso il Cas limitrofo alla maxi struttura, che si prepara ad accogliere i migranti provenienti da Casal delle Palme, manca il collegamento alla rete fognaria documentando con foto che un rivolo di liquami è presente in una colina di scolo attaccata alla proprietà. “C’è un problema igienico-sanitario.- commenta Savastano – che sembra derivare dalla deroga alle norme riguardanti tale materia quando si tratta di accoglienza. Facciamo notare che, pochi anni fa, durante il periodo Barbato, fu negata l’autorizzazione ad aprire un centro per anziani nel medesimo stabile, proprio in virtù della mancanza di fogne o di fossa biologica. Ancora una volta notiamo che, quando si tratta di alimentare il business delle cooperative, diventa improvvisamente lecito scaricare acque nere nei canali e compiere qualsiasi altra contravvenzione, come il superamento dei limiti di abitabilità. Anche qui rileviamo il malcontento generale degli abitanti, che si sono detti pronti a presentare denuncia all’Arpa e all’Asl per quanto sta avvenendo”.
Tornando al cantiere aperto in strada Mortellette, Savastano aggiunge che “in questi giorni sono stati effettuati trasferimenti di materiale d’arredo, e si nota inoltre la presenza di letti a castello nelle stanze”.
In attesa di conoscere l’esito dell’accertamento anti-abusivismo avviato dalla Polizia Locale e provvedere di conseguenza, l’amministrazione comunale precisa che “rispetto all’autorizzazione dei suddetti locali alla funzione di Centro di Accoglienza Straordinaria, l’unica istituzione competente è la Prefettura”. Lo stabile è stato affittato dalla cooperativa Karibù che ha stipulato con la prefettura di Latina una convenzione per il reperimento di alloggi da adibire a Cas.