Stoppata di Coletta. Nella partita aperta tra il Partito democratico e Latina Bene Comune, il sindaco del capoluogo pontino respinge di testa un lancio proveniente dal fondo campo.
In un articolo dell’edizione odierna di Latina Oggi ipotetici ingressi da parte di esponenti dem in giunta e nello staff del primo cittadino. Una sorta di toto poltrone, indicante un cambio importante nella squadra del governo cittadino. Una proposta realistica, anche se non ufficiale, del Pd da poggiare sul tavolo del primo cittadino? Oppure un “ricamino” frutto di un pizzico di indiscrezione?
Oggi pomeriggio la replica del sindaco arriva su Twitter: “Divertente articolo uscito oggi su un giornale locale – scrive Damiano Coletta -. Si parla di un interessamento a poltrone di giunta, con relativi nomi. Scoop: servono anche un difensore rapido con i piedi buoni, un trequartista abile nelle punizioni e una punta da 25 gol. Ma occhio al Fair Play Fifa”. L’abilità del sindaco di Latina di esprimere i concetti attraverso il linguaggio dello sport non è seconda a nessuno.
Il tweet, ad ogni buon conto, sembra fare il paio con le indiscrezioni trapelate in questi giorni dagli ambienti della maggioranza, relative al fatto che sindaco sarebbe pronto ad affidare qualche incarico a tecnici, indicati dal Pd, più che a esponenti politici marcatamente riconducibili allo stesso partito. Ma la sua sarebbe una posizione un po’ isolata rispetto alla componente di Latina Bene Comune che accetterebbe di buon grado l’aiuto offerto dai dem senza porsi troppi problemi legati al “trasformismo” della corrente civica.
Coletta sui social sportivamente ironizza sull’interessamento a poltrone da parte del possibile partner di maggioranza, ma in fondo ribadisce il suo pensiero già espresso in altre occasioni: “Aperture sì, guardando a comuni intenti di programma e non alle poltrone”. Si mette male prima ancora di entrare nel vivo della trattativa? I temi comuni tra le due formazioni politiche ci sono, ma per lavorare insieme sarà necessario anche sedersi, prima o poi. Forse.