Un’abitazione al posto della stalla: scatta ordinanza di demolizione. Il provvedimento emesso dall’architetto Eleonora Daga, dirigente del servizio Gestione e assetto del territorio del Comune di Latina, è indirizzato a una donna del capoluogo, per un’immobile di sua proprietà sito in via Piscinara Dx.
Contestati il cambio di destinazione d’uso dell’ex stalla in residenziale e l’assenza di permesso a costruire. “Tale unità immobiliare – si legge nel provvedimento – risulta suddivisa in locale soggiorno, cucina, due servizi igienici, due camere da letto. Sulla zona soggiorno è presente un soppalco cui si accede tramite scala a chiocciola posizionata nello stesso, il tutto per una superficie pari a circa 90 metri quadrati corrispondente a una volumetria di 250 metri cubi. All’esterno è stato realizzato un terrazzo della superficie di circa 45,40 metri quadrati, in parte coperto da una tettoia in legno posta in prossimità dell’ingresso all’abitazione, e pari a circa 34 metri quadrati con altezza media pari a 2,6 metri lineari. Per lo scarico delle acque reflue risulta installato un depuratore, posizionato sul retro del manufatto. Per l’installazione di tale dispositivo la titolare ha esibito i versamenti effettuati a favore dell’Amministrazione Provinciale, delle analisi dei liquami e la scheda tecnica di detto depuratore, ma non risultava in possesso di specifica autorizzazione”.
L’architetto Daga ordina all’interessata il ripristino, a proprie spese, dello stato dei luoghi entro e non oltre 90 giorni dalla notifica del provvedimento.
Stesso ordine, impugnabile al Tar, la dirigente del servizio comunale Gestione e assetto del territorio lo riserva ad altre tre persone, nella serie di ordinanze pubblicate ieri all’albo pretorio dell’ente municipale.
Nel mirino un ampliamento di 23,65 metri quadrati, realizzato senza nulla osta condominiale, di progetto unitario, di autorizzazione paesaggistica o atto equipollente, di autorizzazione sismica e di istruttoria tecnico-amministrativa e senza permesso a costruire. L’abuso edilizio riguarda un immobile di via IV novembre. Destinataria dell’ordinanza di demolizione, da eseguire entro 90 giorni, una donna residente nello stesso stabile.
Ha trenta giorni di tempo, invece, per ripristinare lo stato dei luoghi la donna che a Borgo Grappa ha realizzato una recinzione e conseguente occupazione di una superficie di circa 144metri quadrati, porzione di una proprietà del Comune di Latina.
E’ per un fabbricato di via del Murillo che è scattata l’ultima ordinanza di demolizione pubblicata ieri. Destinatario del provvedimento un uomo che risulterebbe, dall’istruttoria comunale, aver realizzato senza alcun permesso a costruire, sul terrazzo di pertinenza dell’abitazione posta al piano terzo, un aumento di superficie residenziale di circa 45metri quadrati, a mezzo di vetrate scorrevoli e copertura con perotenda motorizzata. “Tale superficie risultava adibita a cucina – si legge nel provvedimento – , arredata con tavolo e sedie, elettrodomestici, lavandino e pensili vari, oltre ad una parte adibita a lavanderia/stenditoio, oltre una ulteriore zona arredata con divani, poltrone e tv posizionata a parete. Tale aumento di superficie comporta un aumento volumetrico di circa 110 metri cubi”. Ordinato il ripristino dello stato dei luoghi entro 90 giorni.
Due invece le ordinanze, firmate sempre da Daga e pubblicate ieri all’albo pretorio, di acquisizione gratuita di diritto al patrimonio del Comune di opere realizzate abusivamente. Disposto lo sgombero dei locali, realizzati abusivamente all’interno di una proprietà di 1.700 metri quadrati sita in strada Canestrello e di altri manufatti fuori legge per una superficie di 1.500 metri quadrati all’interno di un fondo agricolo di 30mila metri quadrati. In entrambi i casi, in cui si è verificata l’omesso ripristino dei luoghi, il termine per lo sgombero è di 15 giorni.