Il Comune di Latina, il 16 novembre scorso, ha stipulato una convenzione con l’Archivio di Stato per il deposito temporaneo presso la sede di via dei Piceni della documentazione storica dell’ente di piazza del Popolo al fine del riordino, della corretta conservazione e della fruizione da parte della collettività. L’iniziativa fa fede alla delibera di giunta 310 del 14 luglio 2017 con la quale era stato approvato lo schema di convenzione. Ora la convenzione è stata sottoscritta dalle parti, ma al Comune servono 10mila euro per adempiere all’impegno assunto. Che fare? La risposta è contenuta nella determinazione di Grazia De Simone, dirigente del servizio Cultura del Comune di Latina, per la variazione al Piano economico di gestione 2017. I diecimila euro per il trasferimento dei documenti saranno interamente sottratti dalla somma programmata per le attività del teatro. Diecimila euro, su 40mila, in meno al teatro per salvare la documentazione storica attualmente dislocata in diversi stabili in pessime condizioni. “Per poter assolvere ai nuovi compiti assegnati al Servizio attinenti la gestione dei beni culturali archivistici, ed in particolare al trasferimento del materiale documentario presso l’Archivio di Stato di Latina – si legge nella determina – occorre rendere disponibile, con urgenza, la somma di 10.000 euro anche al fine di evitare il deterioramento del suddetto materiale”.
Nelle comunicazioni del Comune di Latina risalenti alla scorsa estate si precisava quanto segue: “In virtù del protocollo d’intesa, l’Archivio di Stato si impegna ad adottare ogni misura necessaria per la custodia, la conservazione, la pubblica fruizione dell’archivio ricevuto in deposito: tutte le spese di conservazione e di restauro necessarie saranno a carico dell’Amministrazione statale mentre l’Archivio di Stato di Latina provvederà a quelle per la preparazione dei locali. La documentazione di carattere particolarmente rilevante sarà digitalizzata e ne sarà fornita copia al Comune. Il servizio al pubblico di consultazione della documentazione comunale sarà svolto da personale dell’Archivio di Stato”.
A parte il fatto che le spese di conservazione, in base alla comunicazione del Comune, venivano attribuite ad ambo le parti era chiaro che l’ente municipale si assumeva l’onere del restauro. I diecimila euro sottratti al teatro – almeno da come emerge nella determina della dottoressa De Simone – andrebbero a coprire soltanto le spese per il trasferimento materiale della preziosa documentazione. Una somma da rendere disponibile con urgenza per evitare l’ulteriore deterioramento.