Latina – Foggia 1-1
Latina Calcio 1932 (4-4-2): Cardinali, Spinozzi (14’ st Marcucci), Amadio, Di Livio (14’ st Rossi), Carletti (34’ st Sane), Rosseti (18’ st Mascia), De Santis, Tessiore, Esposito, Nicolao, Ercolano (1’ st Teraschi). A disposizione: Alonzi, Giorgini, Ricci, Barberini, Sane, Celli, Atiagli, Andrade. Allenatore: Bedetti.
Foggia Calcio 1920 (3-4-3): Alastra, Nicoletti, Gallo, Rocca (31’ st Ballarini), Ferrante (40’ st Garattoni), Curcio (31’ st Merkaj), Sciacca, Girasole, Petermann, Martino, Di Grazia (1’ st Merola). A disposizione: Volpe, Rizzo Pinna, Vigolo, Garofalo, Di Jenno, Tuzzo. Allenatore: Zeman
Arbitro: Paolo Bitonti di Bologna.
Assistenti: Lorenzo Poma di Trapani e Mirco Melchiorre Carpi di Orvieto.
Quarto Ufficiale: Francesco Carrione di Castellammare di Stabia.
Marcatori: 28’ pt Ferrante (F) 39’ st Tessiore (rig. L)
Note: espulso al 38’ st Martino (F).
Ammoniti: 22’ pt Curcio (F), 11’ st Teraschi (L), 28’ st Girasole (F), 43’ Merola (F).
Angoli 8-1
Recuperi: 2’ pt. 5’ st.
Note: Spettatori 2500 circa.
Il Francioni è tornato a vivere una bella pagina di calcio, attratto dalla curiosità di vedere all’opera una squadra allenata da Zeman.
Il fatto che fosse il Foggia ha impreziosito il match, tirato fino all’ultimo tra due squadre cui piace giocare al calcio. Del “boemo” lo si sapeva, mentre Di Donato si conferma una felice scoperto per i tifosi pontini.
Sul campo l’1-1 ci sta tutto. Ci sta per il Latina quanto a volume e qualità di gioco espresso, ci sta per il Foggia più attendista, ma sfortunato nei due legni colpiti nella ripresa.
Meno pungente delle altre gare, è stato comunque Carletti ad infastidire infastidire nel primo tempo il portiere Alastra, bravo al 16′ in uscita a chiudere il primo palo all’attaccante.
Poi Ferrante al 28′, perentoria incornata in beatta solitudine, ha costretto il Latina ad un’ora alla ricerca del pareggio, arrivato a quattro minuti dal novantesimo e propiziato da Sane, che ha costretto De Martino al rigore e l’espulsione. Il resto lo ha fatto Tessiore, bel rigore rasoterra ad incrociare il palo alla destra di Alastra proteso in tuffo.
I cinque minuti di recupero hanno lasciato sperare in qualcosa di più, ma anche nel calcio bisogna sapersi accontentare.